(ANSA) - NAPOLI, 06 MAG - Dal 1999, anno di arrivo del primo
da Vinci in Italia, la chirurgia robotica ha compiuto
un'importante evoluzione raggiungendo oggi 200 sistemi attivi in
Italia in 168 strutture ospedaliere, di cui 130 solo nel sistema
pubblico, e più di 300mila pazienti trattati, con una previsione
di trattarne più di 50mila nel 2024. L'80% degli interventi in
urologia, chirurgia generale e ginecologia e il restante 20% in
chirurgia toracica, cardiochirurgia, otorinolaringoiatria e
chirurgia pediatrica.
"Che il Pascale sia stato individuato quale primo centro per
questa tecnologia particolarmente innovativa - dice il direttore
generale dell'Irccs partenopeo Attilio Bianchi -, che
consentirà di trattare i primi pazienti italiani presso il
nostro Istituto, sicuramente ci riempie di orgoglio e di
stimoli, il nostro obiettivo è in ogni caso quello di garantire
ai nostri pazienti tutto il valore incrementale di salute che
l'innovazione riesce a generare. Cominceremo con l'urologia, poi
via via estenderemo alle altre branche della chirurgia. Grazie a
tutti quelli che ci hanno creduto, in un progetto che ancora 6
mesi fa sembrava un sogno". (ANSA).
Interventi a Napoli alla prostata e al rene senza incisioni (2)
Pascale capofila per il robot da Vinci monoportale