Campania

Terapia intensiva neonatale, due giorni dedicati al Betania

Oggi e domani a Pozzuoli, congresso per i 30 anni del reparto

Redazione Ansa

(ANSA) - POZZUOLI, 27 MAG - Il concetto di multidisciplinarietà è uno dei pilastri della buona sanità. Lo è ancora di più in un presidio sanitario collocato in un quartiere tra i più complessi della città di Napoli, presidio dove lo scorso anno sono stati 1. 700 i parti, con solo il 35% di tagli cesarei (19% per il primo figlio). Sono i concetti alla base della terza edizione del congresso sulla terapia intensiva neonatale dell'ospedale evangelico Betania (presieduto da Marcello Napolitano, direttore del dipartimento materno infantile, e da Francesco Tarsitano, responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia). Il congresso, che si svolge a Pozzuoli e proseguirà fino a domani, celebra di fatto i trent'anni di attività della terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Ponticelli.
    Presenti per l'occasione anche Lucio Giordano e Francesco Messina, ex direttori e fondatori del reparto. Rivolto a neonatologi, ginecologi, ostetriche, infermieri, specializzandi, l'iniziativa si propone di affrontare tutti gli aspetti relativi al tema del feto e del neonato a rischio: dalla prevenzione alla diagnosi prenatale, con particolare attenzione al management e al counseling prenatale.
    Un nutrito gruppo di esperti interviene nelle due giornate, approfondendo argomenti di rilevanza internazionale. Ad aprire il fitto programma di lavori il direttore generale dell'ospedale Betania Vincenzo Bottino ed i presidenti degli organismi scientifici che patrocinano l'evento.
    "Durante il convegno - afferma Marcello Napolitano - vengono affrontati diversi temi riguardanti sia la disciplina ostetrica, sia la neonatologia, spaziando dal travaglio pretermine alle prime ore di vita dei neonati, fino alla presentazione delle linee guida sulla gravidanza fisiologica. Discussi anche argomenti relativi alla comunicazione in terapia intensiva e alla triade madre-padre-neonato in situazioni problematiche che richiedono il ricovero in reparto di terapia intensiva". (ANSA).
   

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