Il governo sta valutando la nomina di un commissario che abbia tutti i poteri sulla gestione dell'acqua, e se ne parlerà la settimana prossima in Consiglio dei ministri. L'annuncio arriva dal ministro dell' Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a Vercelli per l'inaugurazione della 44° Fiera in Campo. "Abbiamo il 50% della neve che dovrebbe esserci sulle montagne, e siamo a meno della metà dei livelli di fiumi e laghi. Serve un ragionamento per un intervento immediato, che significherà anche razionamenti sulla distribuzione della risorsa".
"Serve un ragionamento integrato - ha aggiunto Pichetto - che significa avere acqua da bere, acqua per irrigare e per produrre energia. Questo governo ha intenzione di presentare un piano idrico nazionale". All'inaugurazione della 'Fiera in campo' di Vercelli c'era anche il vice presidente del Senato, Gian Marco Centinaio: "Un ragionamento a 360° gradi sulla gestione dell'acqua va fatto con un commissario super partes - ha evidenziato -, che non arrivi dall'altra parte dell'Italia, e che abbia pieni poteri e dica a Regioni ed enti: 'Serve acqua, aprite le dighe'".
Alla domanda su 24 Mattino su Radio 24 circa possibili razionamenti dell'acqua, il ministro Pichetto ha detto: "Può anche darsi che su alcuni territori sia fondamentale arrivare a questo". Al momento, ha precisato il ministro, "nessuna decisione di razionamento, ma io credo che dopo un giro di confronto con tutti i grandi consorzi che gestiscono le dighe, con i gestori del sistema idrico integrato nazionale, si debbano tirare le somme e può anche darsi che su alcuni territori sia fondamentale arrivare a questo".
"Certamente ci sono dei rischi sulla produzione idroelettrica, perché se le dighe non sono in grado di far scendere l'acqua, la ruota non gira - ha aggiunto - Già l'anno scorso abbiamo avuto qualche riduzione e speriamo che si riescano a riempire le dighe nei prossimi due, tre mesi, visto che qualche pioggia dovrebbe esserci, altrimenti ci sarebbero delle conseguenze". E fra queste una riguarda l'energia che "importiamo dalla Francia da fonte nucleare, e la Francia ha anche un piano di spegnimento di alcune centrali" per "carenza d'acqua" che serve per i raffreddamenti mentre sull'idroelettrico ha osservato che "naturalmente la valutazione da farsi è quella di mettere in atto una serie di azioni per riempire le dighe il più possibile". Per ora, "nessuna decisione di razionamento - ha precisato il ministro - ma io credo che dopo un giro di confronto con tutti i grandi consorzi che gestiscono le dighe, con i gestori del sistema idrico integrato nazionale, si debbano tirare le somme e può anche darsi che su alcuni territori sia fondamentale arrivare a questo".
Sulle riserve di acqua potabile "prepariamoci a un'altra estate critica", avverte il segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale, Marco Casini, spiegando che al momento "la proiezione più probabile per i mesi estivi" indica il passaggio della "severità idrica da media ad alta" per cui richiama "sulla necessità di attuare fin d'ora misure per far fronte a possibili situazioni di crisi". Casini indica che "la gestione dell'intero ciclo delle acque deve essere resa più efficiente il prima possibile" ed elenca una serie di azioni da mettere in campo che investono settori diversi.
"La gestione dell'intero ciclo delle acque deve essere resa più efficiente il prima possibile, partendo da un monitoraggio puntuale e continuo delle grandezze idrologiche, dello stato dei suoli e degli usi dell'acqua che consenta di mettere in relazione gli eventi climatici con i suoi effetti e quindi di pianificare azioni di mitigazione a breve, medio e lungo periodo" spiega l'Autorità in una nota sulla riunione dell'Osservatorio permanente sull'utilizzo delle risorse idriche. Fra le azioni da mettere in campo, secondo il segretario generale dell'Autorità, "è necessario sensibilizzare immediatamente tutti gli utenti a un utilizzo più parsimonioso dell'acqua durante tutto l'anno".
È indispensabile quindi intervenire sulle reti idriche, perché "perdite anche superiori al 40% della risorsa non sono più tollerabili", ed aumentare la ridondanza negli schemi idrici. Bisogna poi aumentare notevolmente le capacità di accumulo dell'acqua piovana liberando dai sedimenti gli invasi esistenti e costruirne di nuovi, anche di piccole dimensioni, laddove necessario, incluso l'accumulo delle acque di pioggia nelle città. È necessario poi, spiega l'Autorità, "rivedere la produzione di colture particolarmente idrovore, implementare il recupero delle acque reflue ad uso agricolo, efficientare maggiormente l'utilizzo delle acque in agricoltura (agricoltura 4.0), fino alla messa in campo di impianti di desalinizzazione". Tutti interventi, spiega Casini, "da attivare nell'immediato, anche se alcuni inseriti in un'ottica di più lungo periodo, a prescindere da precipitazioni che potrebbero o meno esserci nei prossimi mesi. La siccità meteorologica non è più un fatto emergenziale, ma strutturale, ed è necessario un tavolo congiunto che coinvolga tutti gli attori istituzionali, dai ministeri, alle Autorità di bacino, alla Protezione civile, ai Consorzi di bonifica, alle Regioni e agli enti locali, fino agli Istituti di ricerca". La carenza di acqua ha effetti negativi sui sistemi idrici (siccità idrologica), sul suolo e sulle colture (siccità agricola) e sui sistemi socio-economici e ambientali (siccità socio-economica e ambientale).