Rispetto al ruolo del Mediterraneo nella guerra in Ucraina Burkhard dice: "Non è un secondo fronte di confronto tra Russia e Nato, ma un'area di competizione con la Russia e altri attori.
Per la Francia è importante mantenere una presenza quasi permanente, soprattutto nel Mediterraneo orientale, per monitorare e anticipare le intenzioni russe". "Nel Mediterraneo - aggiunge Cavo Dragone - c'è stato un incremento della flotta russa che ha provocato la reazione delle nostre forze. Ma anche Siria, Libia, Sahel, Golfo Persico sono teatro di un maggiore attivismo degli alleati, delle organizzazioni e delle milizie".
Ai due ufficiali viene chiesto del Sahel dove è diminuita la presenza europea, aumentata quella della Wagner e dilaga l'insurrezione jihadista. Burhkard afferma: "Oggi abbiamo di fronte una minaccia doppia. Oltre a quella dei terroristi c'è la Russia, la Cina e la Turchia. La Wagner va affrontata sul campo informativo. Ma è importante capire che il terrorismo può essere sconfitto solo dalle forze armate locali". Cavo Dragone spiega: "Abbiamo incrementato dal 2017 la presenza dell'Italia nel Sahel, soprattutto in Niger. Dovremmo accompagnare il cammino di questi Paesi nella crescitai: è l'unica maniera per impedire che cadano nella sfera di influenza di altre potenze e siano condizionati dai terroristi".
Rispetto alle operazioni di contrasto all'influenza russa sull'opinione pubblica, il francese afferma: "L'importante è che sia condotta a livello alto perché avviene soprattutto su Internet e quindi con il massimo numero di attori si avrà il maggiore impatto". "Al di là della posizione ambigua della Cina - afferma l'italiano - gran parte degli Stati con due terzi della popolazione mondiale sono collocati su una posizione di non allineamento. La vera sfida comunicativa è convincere la gran parte del mondo a far sentire in maniera molto più determinata la propria voce". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it