"L'anno scorso - dice il direttore generale del Burana, Cinalberto Bertozzi - eravamo già partiti per tempo avviando le pompe di Sabbioncello il primo marzo, quest'anno abbiamo dovuto anticipare ulteriormente avviando due pompe a otto metri cubi al secondo. Nonostante ciò si traduca in costi importanti per il Consorzio, sia in termini di potenza impiegata sia di costi (nel 2022 il sistema Sabbioncello, impianto principale e afferenti - ha registrato un bilancio totale di oltre 8 milioni e 300mila KWh, oltre 3 milioni di euro la spesa). A giorni verrà avviato anche l'impianto sussidiario 'II Pilastresi' a Stellata di Bondeno, per far fronte alle esigenze irrigue del territorio ferrarese. "Le riserve idriche che si sono accumulate in questo breve inverno - dice il presidente del Consorzio Francesco Vincenzi - lasciano già intravedere lo spettro della siccità che ci aspetta. D'altra parte, e lo diciamo da anni, si trattiene troppa poca acqua dolce (un 5-10% nel Nord Italia) a fronte di un calo generalizzato di millimetri di pioggia caduti in un anno (700/800 mm annui contro i 1.000 di qualche anno fa, oltretutto con precipitazioni concentrate in pochi eventi importanti, se non distruttivi)". (ANSA).
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