(ANSA) - ROMA, 14 MAR - "Quella, che stiamo inevitabilmente
per affrontare sarà l'ottava annata siccitosa nei recenti 20
anni e la terza consecutiva, così da poterla difficilmente
considerare un evento eccezionale, bensì un fatto ormai endemico
almeno in alcune aree del Paese. Per questo, chiediamo
l'operatività del Piano Idrico Nazionale, prologo all'auspicato
Ministero dell'Acqua, già presente in Spagna". Lo scrive in una
nota il Presidente dell'Anbi, l'associazione dei consorzi di
bacino, Francesco Vincenzi.
Per Vincenzi "vanno superati rapidamente gli ostacoli
finanziari, ma soprattutto burocratici, all'avvio del Piano
Laghetti: destinare un miliardo all'anno sarebbe già un segnale
importante; basti pensare che, solo nel 2022, la siccità è
costata 13 miliardi al sistema Paese, di cui 6 di mancata
produzione agricola".
"La crisi idrica è una minaccia per la coesione nazionale. Si
amplificano, infatti, i contrasti fra i portatori d'interesse:
dalle Regioni agli utenti, dal mondo agricolo ai produttori di
energia", spiega Massimo Gargano, Direttore Generale dell'Anbi.
"Guardiamo perciò con grande attenzione all'annunciato Decreto
Acqua previsto dal Governo per il prossimo 16 Marzo - aggiunge
Gargano - e che dovrebbe definire una cabina di regia contro la
siccità, nonché eventuali commissariamenti di opere incompiute,
oltre a destinare risorse per avviare interventi di contrasto
alle conseguenze dei cambiamenti climatici".
"In Italia, la legge 152 indica, dopo quello umano, la
priorità dell'uso agricolo per le risorse idriche - dice ancora
Gargano -: è però ripetutamente disattesa sull'altare dei forti
interessi concorrenti, cresciuti negli anni. Il paradosso è la
legge contro l'indiscriminato consumo di suolo: tutti, a parole
la vogliono; in realtà giace dispersa nei meandri parlamentari
dall'epoca del Governo Monti nel 2013!". (ANSA).
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Siccità: Anbi, serve un Ministero dell'Acqua come in Spagna
"E' l'8/o anno di siccità in 20 anni e il terzo consecutivo"