Si sono conclusi in poche settimane i lavori per allargare la fascia boscata lungo i due corsi d'acqua; i circa 300 alberi e 400 cespugli messi a dimora cominciano già a mettere radici e a trasformare quello che era un terreno abbandonato.
Alberi e cespugli piantanti nell'area appartengono a varie specie, tutte autoctone - querce, farnie, aceri, lecci, ciliegi, olmi campestri, noccioli, cornioli - che in parte provengono da vivai regionali. Le piantumazioni hanno interessato le aree demaniali in abbandono, prive di vegetazione e saltuariamente interessate da allagamenti, ora riqualificate e rese più sicure.
L'intervento di riforestazione è stato realizzato in parallelo alle opere di sicurezza idraulica, che hanno visto la rimozione della vegetazione a fine ciclo, caduta in alveo o prossima al crollo. La riforestazione si colloca nell'ambito di un intervento finanziato dalla Regione con 180mila euro.
"Quest'intervento, appena concluso, è un esempio di approccio corretto nella gestione dei corsi d'acqua naturali, spina dorsale della rete ecologica regionale - sottolinea Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega all'Ambiente -.
Le linee guida della Regione sono chiare: iniziative come queste, in cui la riforestazione è stata svolta parallelamente alle opere di messa in sicurezza idraulica, sono da replicare in tutto il territorio dell'Emilia-Romagna". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it