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Siccità: Anbi, 7 Comuni piemontesi ricorrono alle autobotti

"Altre 70 amministrazioni locali sono in preallarme"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 FEB - "Ma è normale che la notizia di 7 comuni piemontesi, costretti in febbraio a dissetare i propri cittadini con l'ausilio delle autobotti, passi sotto traccia? Secondo quanto reso noto da Utilitalia alla recente riunione dell'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici presso l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, altre 70 amministrazioni locali sono già in preallarme. E' la conferma che la crisi idrica sta iniziando a pregiudicare anche l'uso potabile in un sostanziale disinteresse collettivo". Lo afferma Massimo Gargano, Direttore Generale dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi).

La conferma di una situazione sempre più grave nel Nord Italia arriva dal report settimanale dell'Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche: la portata del fiume Po continua inesorabilmente a decrescere, aggiungendo i rilevamenti di Boretto e, tra poco, di Mantova ai record storici negativi, già registrati a Piacenza e Cremona.

Tra i grandi bacini, emblematica è la condizione del lago Maggiore che, pur essendo risalito al 39% del riempimento, resta abbondantemente sotto la media, al pari degli altri invasi lacustri. La più grande riserva idrica italiana, cioè il lago di Garda, è ormai a pochi centimetri dal minimo storico. A complicare una situazione già gravemente compromessa si aggiunge un repentino aumento delle temperature, che sta pregiudicando lo scarso manto nevoso alpino.

"Noi abbiamo pronte soluzioni definitive ed esecutive, cioè immediatamente appaltabili, per aumentare la resilienza dei territori - ricorda Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI -, come i primi 223 progetti del Piano Laghetti, oltre al Piano Invasi ed al Piano per l'Efficientamento della Rete Idraulica." (ANSA).

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