(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 13 MAR - Si ripropone con forza il
tema della demarcazione delle terre indigene, in Brasile: il
presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, ha
affermato di volerle "delimitare presto, prima che qualcuno se
ne impossessi, inventando documenti falsi".
Il suo predecessore, Jair Bolsonaro, aveva invece criticato
la possibilità che venisse rivisto il cosiddetto 'Marco
Temporal', in base al quale le popolazioni autoctone potevano
rivendicare come loro le terre demarcate entro il 1988, data
dell'entrata in vigore della Costituzione. La questione è
discussa da anni alla Corte Suprema.
In un discorso alla 52/a Assemblea generale dei popoli
indigeni, a Roraima, Lula ha affermato che i territori sono un
"bene prezioso" per la cura del clima del Paese, secondo il
portale Uol.
Il capo dello Stato si è poi detto "rattristato" nello
scoprire che la popolazione indigena non ha aiuti governativi
per produrre e ha affermato che si occuperà "con cura" delle
opzioni per finanziare lo sviluppo dei produttori e la gestione
delle risorse naturali in regioni come la riserva indigena
Raposa Serra do Sol. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Lula, la demarcazione delle terre indigene va accelerata
'Sono un bene prezioso' per la lotta al cambiamento climatico