L'Italia è fra i primi posti in Europa nei brevetti per la transizione verso l'idrogeno, specie quello 'verde' ovvero da fonti non fossili. Come si legge in un recente studio congiunto condotto dall'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) e dall'Agenzia internazionale dell'energia (Aie), il nostro paese, in termini di brevetti globali, è il quinto più innovativo in Europa nelle tecnologie dell'idrogeno, considerate fondamentali per contrastare il cambiamento del clima, dietro a Germania, Francia, Paesi Bassi e Danimarca.
La classifica mondiale dei brevetti sulle tecnologie a idrogeno vede al primo posto Unione Europea (28% del totale) e Giappone (24%), mentre gli Stati Uniti col 20% sono al terzo posto. Se in Europa e in Giappone i brevetti relativi all'idrogeno sono cresciuti nell'ultimo decennio, negli Stati Uniti sono invece diminuiti. L'attività di brevettazione internazionale nelle tecnologie dell'idrogeno è rimasta modesta (benchè attualmente in aumento) in Corea del Sud e Cina. "Sfruttare il potenziale fornito dall'idrogeno è un elemento fondamentale della strategia europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050", ha affermato António Campinos, Presidente dell'European Patent Office. "Ma se vogliamo che l'idrogeno svolga un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di CO2 e nel contrasto al cambiamento climatico, è necessario e urgente innovare una ampia gamma di tecnologie. Lo studio rivela alcuni modelli di transizione incoraggianti tra Paesi e settori industriali, incluso il principale contributo dell'Europa all'emersione di nuove tecnologie dell'idrogeno. Sottolinea inoltre il contributo innovativo delle start-up nelle tecnologie legate all'idrogeno e la loro dipendenza dai brevetti per portare queste invenzioni sul mercato".
Idrogeno, Italia ai primi posti in Europa per brevetti
Studio Epo su nuove tecnologie innovative