"Nel corso del 2022, imprese e cittadini italiani hanno ridotto la domanda di gas del 9%, risparmiando circa 7 miliardi di metri cubi (mmc), equivalenti a un quarto delle importazioni russe - scrive il think tank -. Meglio ha fatto in media l'Europa, con un taglio dei consumi del 12%, secondo le prime stime del centro studi Bruegel. Questo percorso virtuoso deve ora accelerare nel solco del pacchetto europeo RepowerEU, con un potenziale di riduzione dei consumi europei di gas fino al 40% nel 2030".
Secondo le proiezioni di Ecco, risparmi, rinnovabili ed efficienza energetica "permetterebbero di sostituire l'80% del gas russo nei prossimi due anni. La revisione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, la cui prima bozza è attesa a giugno, dovrebbe contenere questi obiettivi settoriali, definire le politiche abilitanti e adottare un sistema di monitoraggio".
"Il gas rimanente da compensare deriverebbe da un aumento delle importazioni dalle infrastrutture esistenti - conclude il think tank -, senza quindi la necessità di fare ricorso a nuova produzione nazionale o nuovi rigassificatori e gasdotti (lo stesso vale per l'Europa, che si muove nella stessa direzione)".
(ANSA).
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