Circa 3.000 persone hanno dimostrato davanti a Luthuli House a Johannesburg, la sede storica del partito al governo da 30 anni, L'African National Congress, che viene accusato di essere il principale responsabile della disfatta della Eskom, la società energetica nazionale.
Non sono mancati momenti di tensione, con la polizia a proteggere la sede dell'Anc e il Da che ha assunto agenti di sicurezza privata dopo che la lega della gioventù del partito di governo ha minacciato di affrontare i manifestanti.
Il sito EyeWitnessNews cita il leader del Da, John Steenhuisen: "Se dobbiamo affrontare seriamente il problema, bisogna andare alla fonte e Luthuli House è il centro della crisi energetica in Sudafrica. È qui che ha avuto origine la distruzione di Eskom, con una politica obsoleta, una disgustosa avidità e la corruzione e, soprattutto, attraverso l'impiego di quadri inutili e criminali nella dirigenza dell'azienda di stato".
Le interruzioni di corrente programmati, denominati 'loadshedding', affliggono il paese da anni e hanno raggiunto livelli mal tollerati negli ultimi mesi, con tagli di corrente più volte al giorno per un totale di oltre 10 ore.
La protesta si è estesa contro l'annunciato aumento del costo della corrente elettrica del 18.65% a partire da aprile. Lo stesso presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha chiesto alla Eskom di rimandare gli aumenti di tariffe fino a che la situazione non migliori. (ANSA).
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