Lo sostengono le ong Reclaim Finance, ReCommon e Greenpeace Italia in una nuova analisi della strategia climatica del Cane a sei zampe.
Secondo le ong, l'azienda prevede di aumentare la propria produzione di idrocarburi a 1,9 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, composta per il 40% da petrolio e per il 60% da gas, e di mantenere la produzione al livello di plateau fino al 2030. Se raggiungerà questo obiettivo, la sua produzione sarà superiore del 70% al livello richiesto per allinearsi agli scenari di riduzione delle emissioni "Net Zero Emission" dell'Agenzia Internazionale dell'Energia.
Eni secondo le ong non si è impegnata a interrompere lo sviluppo di nuovi progetti petroliferi e di gas oltre a quelli già in fase di sviluppo. Per l'esplorazione di nuovi campi petroliferi e di gas, dal 2020 al 2022 Eni ha speso in media 787 milioni di dollari all'anno.
«È chiaro che la dirigenza Descalzi crede unicamente nello sviluppo del gas. Tutto il resto è solo greenwashing", conclude Simona Abbate della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. (ANSA).
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