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Via libera E-R a Sistema regionale protezione della salute

Potenzia attività del territorio per prevenire rischi ambiente

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 21 FEB - Guarda alla strategia 'One-Health (Una sola salute)', identificata come obiettivo prioritario dalle Nazioni Unite nel 2008, il Sistema regionale di protezione della salute (Srps), istituito dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna per la gestione integrata di problematiche afferenti ad ambiti che fino a oggi hanno trovato difficoltà ad avere relazioni strutturate: ambiente, clima, salute umana e animale.

Il Sistema - si spiega - è concepito per migliorare e armonizzare le politiche e le strategie di attuazione della prevenzione primaria (azioni o interventi volti ad evitare l'insorgenza di malattie nelle persone sane) e della risposta del Servizio sanitario alle malattie acute e croniche - trasmissibili e non trasmissibili - associate a rischi ambientali.

Il suo compito primario è quello di assicurare il coordinamento e il potenziamento dell'integrazione delle attività delle strutture del territorio che operano a tutela della salute collettiva, rispetto ai rischi ambientali e climatici. In coerenza con le disposizioni nazionali che hanno creato il Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps). Un ruolo fondamentale sarà giocato dalla digitalizzazione e, in generale, dallo sviluppo e messa in comune di una nuova piattaforma operativa per lo scambio dei dati.

"È un grande passo in avanti per la tutela della salute, un'innovazione organizzativa che permette di rendere ancora più efficienti attività che già vengono svolte, ma che in questa nuova modalità assicureranno risposte sempre più puntuali - sottolineano la vicepresidente con delega all'Ambiente, Irene Priolo, e l'assessore alla Politiche per la salute, Raffaele Donini - ambiente e salute sono strettamente intrecciati e proprio da qui si parte per una nuova azione coordinata. In questo modo superiamo i vincoli istituzionali e le barriere disciplinari e territoriali, andando oltre la logica che vedeva la promozione della salute come esclusiva dell'ambito sanitario, allargando la prospettiva per garantire il benessere collettivo". (ANSA).

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