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Clima: Cetemps (Univaq) entra nel progetto Actris-Eric

Infrastruttura internazionale sostenibile di ricerca atmosferica

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 02 MAG - Anche l'Università dell'Aquila, attraverso il Cetemps, contribuisce al neocostituito Actris-Eric, il consorzio dell'infrastruttura di ricerca europea Actris per fornire dati e servizi all'avanguardia a sostegno della ricerca atmosferica e climatica.

Un progetto che coinvolge enti e organizzazioni da 17 Paesi fondatori che mettono in comune le proprie risorse per aprire l'accesso a un'ampia gamma di tecnologie, servizi e risorse nel campo delle scienze atmosferiche. Actris (Aerosol, Clouds and Trace Gases Research Infrastructure) si propone come infrastruttura di ricerca europea a supporto della ricerca in campo atmosferico che fornisce strumenti per affrontare le sfide socio-economiche, come quelle legate alla qualità dell'aria, al cambiamento climatico e alla protezione dai rischi ambientali.

Il Gruppo dell'osservatorio atmosferico e telerilevamento Lidar del Centro di eccellenza Cetemps del Dipartimento di Scienze fisiche e chimiche (Dsfc) dell'Università dell'Aquila ha lavorato all'acquisizione e allo sviluppo di strumentazione avanzata per potenziare le proprie capacità di misura e costituire un sito di osservazione nei laboratori Dsc di San Vittorino, con focus specifico sulle proprietà ottiche e radiative degli aerosol atmosferici e delle nuvole.

Anche l'Infn partecipa ad Actris con due strutture di ricerca uniche: il Labec (Laboratorio di tecniche nucleari per l'Ambiente e i Beni Culturali) della sezione di Firenze e ChAMBRe (Chamber for Aerosol Modelling and Bio-aerosol Research - ricerca basata su Aerosol e Bio-aerosol atmosferici) della sezione di Genova.

L'istituzione di Actris-Eroic concretizza uno sforzo a lungo termine iniziato nel 2011 e perseguito e condiviso da parte di diversi Paesi europei per creare un'infrastruttura sostenibile a supporto della ricerca in campo atmosferico. Un progetto che apre le porte ai ricercatori, alle imprese e più in generale ai Paesi, per consentire loro l'accesso alle informazioni chiave sullo stato dell'atmosfera, per condividere le migliori piattaforme osservative di ricerca in Europa. (ANSA).

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