Emblematico, nota il rapporto, il caso di Italvolt: il progetto inizialmente previsto a Scarmagno vicino Torino potrebbe subire ritardi o venire ridimensionato a favore del suo gemello Statevolt in California. Al momento sullo stabilimento che dovrebbe sorgere in Piemonte persistono incertezze in merito ai finanziamenti e ai permessi necessari alla costruzione.
L'analisi dell'organizzazione ambientalista rileva come in tutta Europa sia a rischio il 68% della capacità produttiva di batterie agli ioni di litio prevista per i prossimi anni.
Secondo T&E, di fronte a questo scenario - che vede gli USA diventare particolarmente attraenti per la nascente industria delle batterie - l'Unione Europea deve mettere in campo strumenti comuni di sostegno finanziario con l'obiettivo di far crescere i volumi di produzione, favorendo al contempo procedure autorizzative più snelle.
"I piani industriali per la produzione di batterie nella UE sono sotto il fuoco incrociato di Stati Uniti e Cina", dichiara Carlo Tritto, Policy Officer di T&E Italia. "Per competere efficacemente, l'Unione Europea deve dotarsi subito di una politica industriale verde incentrata sulle batterie, fornendo un robusto sostegno per aumentarne i volumi di produzione".
Secondo BloombergNEF, la quota europea di nuovi investimenti nella produzione di batterie agli ioni di litio su scala globale è scesa dal 41% nel 2021 ad appena il 2% nel 2022.
Contemporaneamente, gli investimenti in batterie negli Stati Uniti e in Cina hanno continuato a crescere. (ANSA).
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