(ANSA) - ROMA, 20 AGO - E' da accogliere la richiesta di una
madre single, parente stretta di persone che vivono con un
collaboratore di giustizia sotto protezione per le sue
rivelazioni, che vuole sostituire il cognome materno attribuito
al figlio naturale con quello del padre del bambino, partner con
il quale aveva avuto la relazione nell'ambito della quale è
stato generato il piccolo. Ad averlo deciso è la Cassazione e
adesso il ragazzino al centro di questo caso giudiziario potrà
essere chiamato con il cognome del padre da solo o in aggiunta a
quello materno. La valutazione dovrà essere fatta dalla Corte di
Appello di Messina. Ad avviso della mamma del bimbo, "l'uso del
suo cognome risultava pregiudizievole per il minore, esponendolo
alla costante associazione ad attività illecite e ad ambienti
criminali, a causa del rapporto di parentela" con la zia materna
"residente nel medesimo comune e convivente con un collaboratore
di giustizia sottoposto a regime di protezione". In primo grado,
il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, centro del messinese,
aveva accolto la richiesta della madre del bambino. Ma il padre
naturale, che pure aveva riconosciuto il figlio come suo davanti
all'ufficiale civile, si era opposto e aveva fatto ricorso
contro il via libera al cambiamento del cognome. La sua
contrarietà aveva trovato ascolto presso la Corte di Appello di
Messina che con ordinanza del settembre 2018 aveva dichiarato
che non c'erano motivi validi per cambiare il cognome
sottolineando che "non si può attribuire alcuna valenza negativa
alla condizione di collaboratore di giustizia", così aprendo la
strada al ritorno del cognome materno. Ma la Cassazione ha
bocciato questa soluzione e ha ordinato ai magistrati messinesi
di rivedere il loro verdetto tenendo presente l'interesse del
minore - al cambio di cognome - rapportato "all'ambiente in cui
è cresciuto e si trova ad interagire" e il suo diritto al legame
"identitario" e alla tutela della "bigenitorialità". Per ora il
bambino continuerà a chiamarsi con il cognome del padre, sarà
l'appello bis a decidere se sia il caso di farlo precedere dal
cognome della madre o lasciare tutto così, per tenere il più
lontano possibile il richiamo a una parentela 'problematica'.
(ANSA).
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