(ANSA) - NAPOLI, 26 GEN - "Ero a Palermo il giorno in cui è
stato arrestato Matteo Messina Denaro. Sono stato, qualche anno
fa, a San Giuseppe Jato, nel covo dove, dopo 779 giorni di
orribile prigionia, fu strangolato il piccolo Giuseppe Di
Matteo, prima di essere sciolto nell'acido.
Per questo suo impegno don Maurizio è da diverso tempo sotto
scorta, a causa delle minacce che gli sono state rivolte dai
clan.
"I giovani di oggi e di domani - scrive ancora il parroco -
debbono conoscere il calvario cui fu sottoposto questo loro
innocente coetaneo. Perché non abbia a ripetersi mai più. Per
non dimenticare. Per sperare di essere domani migliori di come
fummo ieri". (ANSA).
Mafia: don Patriciello, una strada ricordi il piccolo Di Matteo
"In ogni paese d'Italia i giovani devono conoscere suo calvario"