(ANSA) - ROMA, 18 LUG - "A meno di due mesi dall'inizio del
nuovo anno scolastico, fatti i dovuti conti, sappiamo che circa
250 istituti italiani rimarranno senza un preside. Una soluzione
di buon senso, di onestà intellettuale e di giustizia
politico-sociale è a portata di mano e soprattutto a costo zero:
basterebbe ricorrere ai vincitori dell'ultimo concorso a
dirigente scolastico che non hanno potuto assumere servizio o
che per motivi familiari e personali gravi si sono dovuti
dimettere e quindi sono stati depennati dalla graduatoria
stessa".
"Di giustizia politica - dicono - dobbiamo necessariamente
parlare, perché i depennati sono vittime, non di una norma che
prevedeva il loro depennamento, ma di una classe politica che ha
trovato una soluzione per rimettere in corsa verso la carriera
dirigenziale tutti, ma proprio tutti, tranne i legittimi
vincitori".
Per questo, "chiediamo al ministro, al governo, alla
presidente Meloni che politica si vuole concretizzare con queste
scelte e in che maniera con tali scelte sarebbe valorizzato il
Merito? Si tratta infine di giustizia sociale perché ogni
studente, e dietro di lui ogni famiglia, deve poter studiare
nelle stesse condizioni di tutti gli altri e cioè in una scuola
in cui un dirigente scolastico stabile assicura l'erogazione
efficace ed efficiente del servizio di istruzione e formazione.
La politica faccia ora la sua parte e utilizzi ogni mezzo che la
legge prevede: consenta a ogni scuola italiana di avere un suo
preside e consenta di farlo a chi ha dimostrato, con onore e
merito, di poter svolgere quel ruolo". (ANSA).
'Presidi depennati' a Valditara, con noi colmi carenza dirigenti
Lettera aperta del comitato dei dirigenti scolastici