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Cgil, Rete studenti e Udu, 'diritto allo studio non è garantito'

Indagine, per 90% aiuto genitori determinante.E c'è tema affitti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 SET - La spesa media annuale per l'istruzione è di 1.782 euro dai 6 ai 16 anni, e aumenta notevolmente per le studentesse e gli studenti universitari, con grandi differenze tra le diverse aree del Paese. Per il 90% del campione il supporto dei genitori è determinante per poter proseguire gli studi.
    Per il 43% le disparità legate alle condizioni economiche sono al primo posto tra i fattori di esclusione dal diritto allo studio, tra le cause vi sono poi le disparità geografiche (17%) e quelle culturali (16%). Quando si chiede quale sia la sfida principale che i giovani devono affrontare per poter studiare, il 61% del campione risponde il costo elevato della vita (affitti, mense, libri, trasporti), a indicare che è proprio sulla riduzione dei costi che si devono concentrare le politiche pubbliche.
    Emerge con forza in tutte le città universitarie anche il tema della casa e degli alloggi: appena il 14% del campione dichiara di non interessarsi al problema. E' quanto emerge dall'indagine dell'Osservatorio Futura, realizzata per conto di Cgil, Rete degli studenti medi e Udu, "Giovani e diritto allo studio". "Il quadro è allarmante: il 54% degli intervistati è in difficoltà economica e solo il 10% pensa che il diritto allo studio sia garantito", commenta Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil.
    Le preoccupazioni principali sono la difficoltà nell'avere stabilità lavorativa (31%) e i salari bassi (20%). Lo scenario consegna un futuro carico di inquietudini e incertezze: solo il 10% pensa che in futuro la condizione economica dei giovani migliorerà, e per il 30% peggiorerà nettamente.
    "Abbiamo manifestato in tutta Italia i primi giorni di scuola denunciando le spese elevate per libri e trasporti, che arrivano a pesare sulle famiglie fino a 800 euro e anche più, e saremo in piazza il 7 ottobre", dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.
    "A causa di decenni di mancati investimenti sul sistema del diritto allo studio e della didattica gli studi universitari sono sempre più inaccessibili", afferma Camilla Piredda, coordinatrice dell'Unione degli Universitari.
    Per Ghiglione, infine, "siamo molto lontani dalla risoluzione dei fenomeni dell'abbandono scolastico e dei Neet, ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano. Gli ingenti finanziamenti europei e le risorse del Pnrr, stanziate per contrastarli e per creare nuova occupazione per i giovani, non stanno determinando i risultati sperati. Il disinvestimento nelle regioni del Sud e l'autonomia differenziata - aggiunge in conclusione - rischiano di peggiorare la situazione. Anche per queste ragioni è fondamentale essere in piazza il prossimo 7 ottobre". (ANSA).
   

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