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Ateneo Pisa coordina progetto educazione affettiva a scuola

Programma rivolto a studenti e famiglie in 6 regioni italiane

Redazione Ansa

(ANSA) - PISA, 22 NOV - Introdurre l'educazione alla sessualità e all'affettività nelle scuole in Italia. E' l'obiettivo di EduforIst, un progetto coordinato dall'Università di Pisa e finanziato dal ministero della Salute di cui è stato appena pubblicato il rapporto conclusivo della prima fase e ora disponibile online . È oggi disponibile online il Rapporto tecnico EduForIST che descrive l'implementazione di un'esperienza pilota di educazione alla sessualità estensiva condotta nelle scuole medie di Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia.
    "In Italia, al contrario di quanto accade in gran parte d'Europa, l'educazione alla sessualità e all'affettività non è una materia obbligatoria nei curriculum scolastici - spiega Lara Tavoschi, professoressa di salute pubblica dell'ateneo pisano - e i dati dimostrano che l'educazione alla sessualità svolta a scuola non viene erogata in modo sistematico ed equo in tutta Italia. E' necessario quindi intervenire su più ampia scala, per fornire ai giovani un'educazione alla salute e al benessere relazionale, sessuale e riproduttivo che sia adeguata all'età e alle caratteristiche di ragazze e ragazzi". Iniziato nel 2019, il progetto EduforIst è entrato ora nella terza fase, allargando la parte sperimentale a 6 regioni: Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Puglia. Le attività nelle scuole medie e superiori prevedono il coinvolgimento di operatori e operatrici di associazioni dislocate sul territorio e di alcuni servizi sanitari territoriali. In pratica, il progetto prevede cinque incontri con gli studenti e due con docenti e famiglie. I ragazzi sono coinvolti in attività e role playing su temi fra i quali il consenso, la costruzione di buone relazioni interpersonali e la consapevolezza nei confronti degli stereotipi di genere. "Il gruppo di lavoro è interdisciplinare e composto da esperti di salute pubblica, ma anche pedagogisti, antropologi, sessuologi, pediatri e psicologi - continua Tavoschi - e seguiamo un approccio basato sulle linee guida internazionali dell'educazione comprensiva o estensiva alla sessualità, che si caratterizza per essere di ampio respiro, multidisciplinare e multisettoriale, inclusivo non solamente dell'aspetto medico, ma anche della crescita emotiva". (ANSA).
   

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