(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Chi teme che la presenza in classe di
allievi disabili o con bisogni speciali rallenti la formazione
degli altri, "parla sulla base di presupposti che non sono
quelli previsti dall'ordinamento italiano: la scuola non deve
riempire i cervelli con più nozioni possibili. L'ordinamento
italiano prevede altro.
"La scuola Italiana - spiega - ha abbandonato da tempo questo
atteggiamento e punta su altro, innanzitutto sull'inclusione.
Chi pensa che chi è meno fortunato deve stare indietro è
sostanzialmente un antidemocratico. Rimpiangere quella
organizzazione significa rimpiangere un tempo in cui le cose
erano diverse. La scuola deve essere inclusiva. Bisogna fare di
tutto perchè tutti gli studenti conoscano il successo formativo
ma poi il punto è fare anche in modo che i ragazzi crescano
crescano nel rispetto dei valori democratici, del rispetto
reciproco, che amino la cultura. Dovremo convincerci che i
giudizi sulla scuola debbano farli chi la scuola la vive.
L'autore dell'articolo ha una visione sociale che non è la mia e
della stragrande maggioranza di chi è nella scuola", ha concluso
Giannelli. (ANSA).
Presidi Anp, chi pensa a classi differenziali è antidemocratico
Giannelli, 'parli di scuola chi di scuola si occupa ogni giorno'