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Presidi Anp, chi pensa a classi differenziali è antidemocratico

Giannelli, 'parli di scuola chi di scuola si occupa ogni giorno'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 GEN - Chi teme che la presenza in classe di allievi disabili o con bisogni speciali rallenti la formazione degli altri, "parla sulla base di presupposti che non sono quelli previsti dall'ordinamento italiano: la scuola non deve riempire i cervelli con più nozioni possibili. L'ordinamento italiano prevede altro. La scuola non ha e non deve avere l'obiettivo di riempire la testa degli studenti, non ci interessa una testa ben piena ma una testa ben fatta". A dirlo è il presidente di Anp, Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, a Radio Cusano Campus.
    "La scuola Italiana - spiega - ha abbandonato da tempo questo atteggiamento e punta su altro, innanzitutto sull'inclusione.
    Chi pensa che chi è meno fortunato deve stare indietro è sostanzialmente un antidemocratico. Rimpiangere quella organizzazione significa rimpiangere un tempo in cui le cose erano diverse. La scuola deve essere inclusiva. Bisogna fare di tutto perchè tutti gli studenti conoscano il successo formativo ma poi il punto è fare anche in modo che i ragazzi crescano crescano nel rispetto dei valori democratici, del rispetto reciproco, che amino la cultura. Dovremo convincerci che i giudizi sulla scuola debbano farli chi la scuola la vive.
    L'autore dell'articolo ha una visione sociale che non è la mia e della stragrande maggioranza di chi è nella scuola", ha concluso Giannelli. (ANSA).
   

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