(ANSA) - ROMA, 23 FEB - Una brutta pagella non è più sinonimo
di punizioni draconiane da parte dei genitori. Lo spauracchio di
un tempo oggi è superato da un mix di protezione, fiducia nelle
capacità dei propri ragazzi, dubbi sull'operato degli
insegnanti.
Alla fine del primo quadrimestre (o del secondo trimestre, a
seconda dei contesti) ben 1 studente su 3 rimane sotto al sei in
almeno una materia e 1 su 10 al momento ha come minimo tre
insufficienze.
Ma l'atteggiamento prevalente è quello che porta al perdono: il
67% degli alunni intervistati ha detto che i propri genitori
hanno compreso la situazione, mostrando ottimismo e immaginando
che con un pò di impegno entro la fine dell'anno quei voti
negativi diventeranno sufficienze. Peggio è andata invece al 24%
degli studenti insufficienti presenti nel campione analizzato:
questi ultimi sono invece stati l'oggetto degli strali di mamme
e papà.
Però ci sono anche quelli, non sono pochi, che cercano
comunque un capro espiatorio e lo trovano nella scuola: circa 1
famiglia su 10 ha accusato, in parte se non in via esclusiva, il
corpo docente di non aver supportato a dovere l'alunno. Un
approccio che, in casi estremi, ha portato persino a
un'escalation del conflitto genitori-docenti durante i colloqui
intermedi: fisica, come riportano il 2% degli intervistati, o
verbale, secondo il 4%.
E gradualmente vanno scomparendo le tradizionali contromosse a
una brutta pagella: quelle piccole punizioni temporanee, date
per far "riflettere". Ormai meno di un terzo degli studenti
"insufficienti" (31%) ne viene investito.
La più diffusa è la limitazione nell'uso di smartphone, console
per videogames, tv (14%). A seguire c'è il divieto di uscire con
gli amici o di dedicarsi a sport e passatempo (9%). Al terzo
posto si trova l'obbligo di svolgere dei "servizi" o dei
lavoretti in casa o fuori (4%). Più rara una riduzione della
paghetta (2%). (ANSA).
Pagelle, 7 genitori su 10 non puniscono figli per insufficienze
E 1 su 10 se la prende con i prof, sondaggio