(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Per quasi la metà degli studenti di
quinto superiore italiani, l'ultimo anno di scuola sarà privo
dei due momenti ludico-ricreativi più iconici: il viaggio di
istruzione, magari all'estero, e i festeggiamenti in occasione
dei "100 giorni" all'esame di Maturità. E' poco più di 1
maturando su 2 ad aver organizzato qualcosa per fissare nella
propria memoria questa ricorrenza, che segna l'inizio del conto
alla rovescia in vista della prova di giugno.
La fetta più grande di chi ha risposto in maniera affermativa
(71%) lo fa, infatti, perché crede che i "100 giorni" vadano
celebrati a prescindere. A cui si aggiunge un 13% che partecipa
solo perché "trascinato" dai compagni di classe. Gli altri,
invece, semplicemente approfittano del pretesto per svagarsi un
po'.
Rispetto ad alcuni anni fa, però, sembrano perdere appeal i
riti collettivi che vedono radunarsi schiere di maturandi in
luoghi strategici, per fare tutti assieme dei riti propiziatori.
Come a Pisa, per il tocco della lucertola della cattedrale di
Piazza dei Miracoli o per i cento giri attorno alla Torre. O
come al santuario di San Gabriele dell'Addolorata, vicino
Teramo, per la benedizione delle penne. O, ancora, andando al
mare per scrivere sulla sabbia il voto sperato. Ormai solo il 5%
si mette in cammino verso queste mete.
E allora come si festeggia, soprattutto? I più - così dicono
2 su 3 - fanno l'immortale festa o cena collettiva fuori
dall'orario scolastico, magari coinvolgendo i professori. Un
folto gruppo (18%) fa un giro per le strade del centro o si
riverserà in luoghi di ritrovo della propria città. Un altro 5%
fa una festa a scuola.
Ma gli esami, nella testa di molti altri studenti, sono ormai
alle porte. Così alla schiera dei festeggianti mancherà qualche
pezzo proprio a causa dell'ansia da Maturità. Tra quanti
affrontano quello dei "100 giorni" volutamente come un giorno
uguale agli altri - è quasi il 40% degli intervistati, mentre
circa 1 su 10 non sapeva dell'esistenza di questa tradizione -
un quarto abbondante (26%) rinuncia perché si sta già
concentrando sulle ultime verifiche o addirittura sul ripasso.
Per motivi differenti - difficoltà economiche, assenza di
professori disponibili, questioni disciplinari - una quota
simile dovrà privarsi, probabilmente meno di buon grado, di un
altro momento chiave per i maturandi: il viaggio di quinto. Il
45% degli intervistati sembra infatti destinato a doverne fare a
meno, perché non può aderire alla proposta (ammesso che ci sia)
della scuola oppure perché al momento non è stato pianificato
nulla.
Il 55%, comunque, è già riuscito o riuscirà a lasciare i
banchi per qualche giorno. Per la maggior parte, circa due terzi
(66%), la meta sarà o è stata una delle classiche destinazioni
estere (capitali europee o località turistiche di vario genere).
Quasi un quinto (17%) rimarrà o è rimasto in Italia, spostandosi
verso mete a media-lunga distanza, in particolare città d'arte.
Per altrettanti (16%), infine, lo spostamento sarà o è stato
abbastanza breve, restando all'interno della propria regione o
al massimo sconfinando in quelle vicine. (ANSA).
Maturità:per quasi 1 su 2 niente festeggiamenti dei "100 giorni"
E neppure il viaggio di istruzione