(ANSA) - CATANIA, 26 MAR - "Dobbiamo demistificare il modello
o il mito del boss mafioso tra i giovani: a Catania nel rione
San Cristoforo ci sono ragazzi il cui mito è il capomafia
Benedetto Santapaola, che è detenuto da oltre 30 anni, a cui
hanno ucciso la moglie, che è malato e che morirà in carcere,
non può essere un esempio". Lo ha detto il presidente del
Tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella, nella
sua audizione in commissione Antimafia, assieme alla
procuratrice per minorenni del capoluogo etneo, Carla Santocono.
Per il presidente Di Bella, promotore del protocollo 'Liberi
di scegliere', "se le organizzazioni criminali continuano a
essere attivi nonostante la presenza forte dello Stato significa
che c'è una questione culturale" e per questo bisogna "puntare
sulla prevenzione, sulla scuola a tempo pieno affinché sia un
hub culturale". Di Bella ha citato anche come esempio da
replicare a tutti i livelli l'Osservatorio sui minorenni
istituto dalla Prefettura di Catania. Il presidente ha ricordato
l'alto tasso di abbandono scolastico che porta, in molti casi,
"i minorenni a essere impiegati dalla criminalità, a 6-7 anni,
anche come pusher nelle piazze di spaccio o essere utilizzati
come 'scudo' dai propri genitori per trasportare la sostanza
stupefacente, ancora addosso a loro"
Il presidente Di Bella auspica che il suo protocollo possa
diventare una legge con finanziamenti stabili: "per tenere al
sicuro una madre e il figlio che aderiscono all'iniziativa ci
vogliono almeno cento euro al giorno" e per le donne "c'è
bisogno di avere un assegno di inclusione almeno fino a quando
non saranno accompagnate alla loro piena autonomia".
Per loro "c'è un limbo perché - spiega il magistrato - non
tutte sono o possono diventare collaboratrici di giustizia o
dichiaranti" e al momento "i fondi arrivano soltanto dalla
Conferenza episcopale italiana, uno Stato straniero" e per il
resto c'è la "rete di assistenza di Libera per cercare una casa
e un lavoro". Da quando il protocollo 'Liberi di scegliere' è
attivo vi hanno aderito oltre 150 minorenni, 30 donne e sette di
loro adesso collaborano. "Nei mesi scorsi - ha confermato Di
Bella - abbiamo avuto anche la collaborazione di un importante
boss di Catania che ha deciso di farlo per proteggere i propri
nipoti". (ANSA).
Di Bella, 'demistificare mito dei boss mafiosi tra i giovani'
Audizione presidente Tribunale minorenni di Catania in Antimafia