(ANSA) - PALERMO, 29 APR - C'è ancora una fascia alta e
significativa di giovani per i quali il fenomeno mafioso non può
essere estinto e anzi resta più forte dello Stato. Sono i
risultati del questionario destinato ogni anno dal Centro studi
"Pio La Torre" agli studenti delle scuole di secondo grado di
tutta Italia.
Nonostante i successi delle azioni di contrasto, soltanto il
20,6% dei giovani interpellati risponde in modo positivo alla
domanda se la mafia possa essere sconfitta. Il 49,8% ritiene,
invece, di no. In pratica uno su due. Circa uno su tre dichiara
di non avere un'opinione precisa in merito. Sommando gli
studenti che hanno selezionato "no" fra le modalità di risposta
e quanti, al contrario, si mostrano dubbiosi, si raggiunge un
dato che sfiora l'80%. Solo uno studente su cinque, in sostanza,
pensa che la mafia possa essere messa definitivamente fuori
gioco.
"Le domande che ci pongono i giovani, su come migliorare la
lotta alle infiltrazioni mafiose e come colpire corruzione e
clientelismo, non possono restare senza risposte chiare e
convincenti", dice Loredana Introini, presidente del Centro
studi "Pio La Torre".
«Dagli studenti - aggiunge Vito Lo Monaco, presidente emerito
del Centro - arrivano segnali da non sottovalutare rispetto
all'attuale crisi sociale, economica e politica che investe non
solo i sistemi democratici, ma gli Stati dell'intero Pianeta,
scosso da un veloce processo di trasformazioni tecnologiche,
sociali, economiche e ambientali e minacciato da guerre locali
che possono degenerare in guerra nucleare. La scarsa
partecipazione dei cittadini al voto nei sistemi democratici, in
Italia non supera il 50% nelle ultime elezioni, un indicatore
della loro sfiducia verso la classe dirigente e verso i partiti
trasformati da organismi di rappresentanza dei vari strati
sociali a ristretti gruppi di potere elettorale senza una
visione strategica del cambiamento per eliminare disuguaglianze
e ingiustizie sociali". (ANSA).
Per uno studente su due la mafia più forte dello Stato
I risultati del questionario curato dal Centro Pio La Torre