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Studenti in piazza a Napoli, 'futuro dignitoso per tutti'

Al fianco delle associazioni che costituiscono 'La Via Maestra'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "Oggi come Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e LINK-Coordinamento Universitario siamo scesi in piazza a Napoli al fianco delle decine e decine di associazioni che costituiscono la Via Maestra, spazio di confronto e attivazione che da mesi sta costruendo una visione alternativa e condivisa di società. Come giovani e studenti di questo paese vogliamo far sentire la voce di chi, precario, marginalizzato, del Sud e delle aree interne, straniero, giovane senza futuro, vive sulla propria pelle le storture di un sistema ingiusto e di uno Stato sordo". Lo ha detto Tess Kucich, coordinatore nazionale della Rete della Conoscenza.
    "Questa situazione - ha proseguito - potrà solo peggiorare se le grandi riforme su cui punta questo Governo, l'autonomia differenziata e il premierato, diventeranno realtà. Il ddl Calderoli cristallizzerà le diseguaglianze territoriali e sociali già presenti in questo Paese, quando ciò che servirebbe sarebbe un rifinanziamento complessivo di welfare e servizi".
    "A chi vuole spezzare il Paese e rafforzare i poteri del Governo a scapito del parlamento, rispondiamo oggi in questa piazza ed ogni giorno nel paese - continua Virginia Mancarella, coordinatrice nazionale di LINK-Coordinamento universitario - la repressione delle esperienze politiche e delle voci dissidenti si fa sempre più evidente, e nulla ce lo ha dimostrato come la risposta violenta e criminalizzante che abbiamo subito nelle Università e nelle piazze manifestando a sostegno della Palestina".
    "Oggi siamo in piazza per un reddito di base universale, per un mondo del lavoro tutelante e privo di precarietà, per percorsi di studio svincolati dalle esigenze del mercato e da dinamiche di profitto - racconta Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti. In questo scenario dobbiamo rivendicare soluzioni sistemiche, un cambiamento radicale, un nuovo modello di società. Ci mobilitiamo non solo in quanto studenti ma in quanto giovani, precari a cui viene negato il diritto di decidere del proprio futuro. È tempo di una nuova stagione di mobilitazione: per chi non vede un futuro dignitoso di fronte a sé è tempo di alzarsi". (ANSA).
   

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