(ANSA) - ROMA, 02 SET - A rischio l'assistenza scolastica per
bambini e adolescenti con autismo. I decreti di riparto dei 224
milioni del Fondo inclusione delle persone con disabilità,
destinati al potenziamento dei servizi di assistenza scolastica
all'autonomia e alla comunicazione, non prevedono infatti
l'obbligo di educatori esperti in Aba (Applied Behavior
Analysis).
In una lettera firmata dal presidente nazionale Angsa,
Giovanni Marino, e inviata nei giorni scorsi alla presidenza del
Consiglio e a tutti i ministeri coinvolti, l'Associazione chiede
"l'emissione di una nota interpretativa indirizzata agli enti
attuatori, per obbligare a inserire nei bandi la normativa
specifica per le disabilità mentali, da assistere ciascuna con
la propria specificità, proprio come già avviene per le
disabilità sensoriali, come i sordi, che vengono assistiti da
Assistenti all'autonomia e alla comunicazione, esperti sul
metodo scelto dai genitori fra quelli approvati".
Secondo l'Angsa, si rischierebbe un'assistenza generica in
quanto "emerge che i servizi erogati per gli allievi con
autismo, pur costando molte risorse, potranno comunque non
rispondere ai dettami normativi ed in particolare non
garantiranno il diritto inviolabile all'educazione,
all'istruzione e alla salute". Nella lettera Angsa spiega che
l'emissione della nota interpretativa è urgente e indispensabile
in quanto da anni il ministero riceve e non accoglie le
sollecitazioni delle associazioni come A.p.r.i.
"I due decreti di ripartizione dei fondi - è scritto nella
lettera - nulla dicono sulle modalità di assegnazione degli
appalti da parte di Regione ed Enti locali e ciò avrà una
ricaduta su tutti questi servizi scolastici che comportano una
spesa annuale per la finanza pubblica che è stata stimata in
oltre 1 miliardo, dato che ai 224 milioni si aggiungono quattro
volte tanto di finanziamenti locali, per i 68.000 AEC in
funzione". Nella lettera si chiede che si tenga conto dei
contenuti della sentenza del Consiglio di Stato sez. III, 6
ottobre 2023, n. 8708, che oltre a stabilire che il trattamento
Aba (Applied Behavior Analysis) rientra a pieno titolo nei Lea,
confermando che "trattasi di prestazione sociosanitaria ad
elevata integrazione sanitaria che deve essere erogata a scuola,
in famiglia e in tutti gli ambienti naturali di vita della
persona con autismo". (ANSA).
'A rischio l'assistenza scolastica per i bambini con autismo'
Appello Angsa: "Fondo inclusione non prevede educatori esperti"