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Studenti Uds, 'proponiamo educazione civica inclusiva e critica'

'Questa scuola non ci piace, in piazza il 15 novembre'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 SET - Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha presentato le nuove linee guida per l'Educazione Civica ma queste "riflettono un modello scolastico sempre più improntato al merito, al classismo e alla punizione". A sostenerlo è l'Unione degli studenti. "Come studenti - dicono i ragazzi - riteniamo che queste linee guida manchino lo scopo dell'educazione civica: formare cittadini consapevoli dei propri diritti e capaci di pensare in modo critico e libero; l'alternativa che proponiamo in quanto studenti si basa su un modello di educazione civica che ci rende protagonisti. Crediamo sia necessario che questa sia una materia obbligatoria in tutte le scuole, con un numero di ore equo per ogni indirizzo di studi. Proponiamo che questa materia non preveda valutazioni numeriche, poiché il pensiero critico e la consapevolezza sociale non possono essere misurati con una scala numerica", afferma Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti.
    "L'educazione civica deve essere insegnata da docenti specifici e formati, affiancati da enti e associazioni territoriali, per trattare temi trasversali che spaziano dall'educazione finanziaria ai principi costituzionali, fino ai temi politici, sociali e ambientali. Vogliamo che all'interno della materia si parli di funzionamento della politica istituzionale in modo da contrastare fenomeni come l'astensionismo per formare cittadini impegnati e coscienti.Ribadiamo la necessità di riformare l'intera didattica scolastica, rendendo ogni materia più trasversale e aperta ai temi sociali in ottica transfemminista, decoloniale ed ecologista. Proponiamo, inoltre, percorsi di educazione sessuale, al consenso, al piacere e all'affettività da affiancare all'educazione civica per prevenire la violenza di genere e formare una società non escludente e consapevole'', aggiunge Francesco Valentini, responsabile della comunicazione nazionale dell'Unione degli Studenti.
    Per questo gli studenti scenderanno piazza il 15 novembre, "per ribadire che questa scuola non ci piace e che vogliamo prendere parola perché 'vogliamo potere'". (ANSA).
   

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