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Al via Progetto educativo antimafia del Centro La Torre

Oggi prima conferenza con 120 scuole di tutta Italia collegate

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 22 OTT - Sono state 120 le scuole collegate da tutta Italia per partecipare alla prima conferenza del Progetto educativo antimafia, promosso dal Centro Studi "Pio La Torre", giunto alla sua 19ma edizione. "La criminalità organizzata come pericolo nazionale e globale: la penetrazione nell'economia legale" il tema che ha animato la riflessione dei relatori e il confronto con gli studenti che hanno ascoltato gli interventi di Ernesto Ugo Savona, direttore di Transcrime - Università Cattolica del sacro Cuore di Milano, e di Marco Birolini, giornalista dell'Avvenire, moderati dal sociologo Antonio La Spina. Il presidente emerito del Centro Studi, Vito Lo Monaco, nella sua introduzione ha sottolineato il grande valore del lavoro portato avanti in questi anni con le nuove generazioni: "trasmettiamo la conoscenza del fenomeno della mafia, sviluppiamo nei giovani coscienza critica ora tocca a loro".
    Prosegue, dunque, il percorso di legalità avviato dal Centro Pio la Torre attraverso l'apprendimento di nozioni storiche, la valutazione degli effetti della presenza mafiosa nella società civile e lo studio del modello economico della criminalità organizzata. "Nelle scorse sessioni - scrive Emilio Miceli, presidente del Centro - abbiamo valutato il peso e gli effetti della cattura di Matteo Messina Denaro quale capolinea di una vecchia generazione di mafia e di mafiosi, la percezione del fenomeno tra le generazioni più giovani, le nuove frontiere economico-finanziarie della criminalità organizzata ed altro ancora. Un approccio interdisciplinare, in grado di dare un quadro sempre più realistico e sempre più vicino ai fenomeni".
    Ad aprile 2025 la manifestazione conclusiva del progetto in occasione del "43° anniversario dell'uccisione politico-mafiosa di Pio La Torre e Rosario di Salvo", durante la quale saranno premiati i vincitori del concorso giornalistico dedicato alla memoria del giornalista Angelo Meli, storico direttore della testata "A sud 'Europa", prematuramente scomparso. (ANSA).
   

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