(ANSA) - ROMA, 22 OTT - Gli studenti tornano a soggiornare
all'estero come prima del Covid. E' quanto emerge dal Rapporto
2024 dell'Osservatorio sull'internazionalizzazione delle scuole
e la mobilità studentesca (www.
Tra le destinazioni, la scelta si concentra soprattutto sui
Paesi dell'America del Nord (73%) e sui Paesi europei anglofoni
(66%). Minori le quote di studenti che scelgono come meta di
studio un Paese dell'Asia, dell'Oceania oppure dell'Africa.
Gli scambi individuali sono sempre considerati uno degli
strumenti chiave per favorire la formazione interculturale e
internazionale degli studenti (81%). Il dato cresce
ulteriormente nelle scuole che ne fanno esperienza diretta.
Si conferma anche la ripresa dei programmi di mobilità in
ingresso con il 27% delle scuole che dichiara la presenza di
studenti internazionali ospitati, soprattutto per programmi
annuali (17%, stabili rispetto al 2023)
L'offerta linguistica nelle scuole italiane si mantiene su
livelli di eccellenza. Il 70% delle scuole ha dichiarato un
generale potenziamento dell'offerta linguistica, dimostrando
grande interesse per la qualità dell'insegnamento e impegno per
la professionalizzazione e l'aggiornamento delle competenze
didattiche del personale: in effetti oltre la metà degli
istituti segnala una partecipazione attiva dei docenti a corsi
di formazione. Crescono i percorsi bilingue (+3%) e l'uso della
metodologia debate (+4%).
In generale, la partecipazione attiva ai progetti
internazionali delle scuole italiane rimane stabile e
significativa. Il 96% delle scuole italiane - riferisce infine
lo studio di Intercultura - integra nelle lezioni di educazione
civica i temi di internazionalizzazione e interculturalità,
considerati fondamentali. Grande enfasi viene data allo sviluppo
della competenza interculturale ed il 76% dei dirigenti
scolastici è convinto che i progetti di mobilità sono uno
strumento fondamentale per trattare tematiche internazionali e
interculturali. (ANSA).
Scambi studenti all'estero tornano a livelli pre-pandemia
I giovani scelgono soprattutto l'America e i paesi europei anglofoni