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Gite, più difficile organizzarle, si pensa affidarle a Usr

Presidi e Pd, 'si rischia lo stop'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 DIC - Le scuole avranno sempre più difficoltà a organizzare gite scolastiche, soprattutto quelle più lunghe: la causa starebbe di una norma contenuta del nuovo Codice degli Appalti, in vigore dal 2023. Lo scorso anno, infatti, l'Agenzia Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha reso obbligatorio l'utilizzo del Mercato elettronico MePA per le gite scolastiche, mentre il nuovo Codice degli Appalti impone alle scuole di diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori ai 140 mila euro. Le nuove regole prevedono però procedure lunghe e complesse per le gare d'appalto, costi lievitati, un aumento di lavoro per le segreterie e responsabilità maggiori per i docenti che accompagnano gli studenti. Per questo, molte scuole starebbero rinunciando ad organizzare uscite didattiche, viaggi di istruzione e scambi culturali.
    Per risolvere la questione il Mit starebbe studiando un possibile rimedio, quello di affidare la gestione delle gare d'appalto agli Uffici Scolastici Regionali (Usr), che verrebbero qualificati come stazioni appaltanti. Ma a questo punto, secondo i presidi, andrebbero potenziati i loro organici, altrimenti il rischio è il caos. "Nel febbraio scorso, l'ANAC, in seguito alle proteste dei dirigenti scolastici e delle associazioni che rappresentano le agenzie di viaggio, ha approvato una deroga fino al 30 settembre 2024 per garantire alle scuole di poter procedere autonomamente agli appalti indipendentemente dal valore degli affidamenti. La deroga è scaduta senza che nessuno al Ministero abbia pensato ad intervenire. Chiediamo al Ministro Valditara cosa intenda fare per mettere a disposizione dei dirigenti scolastici, quanto prima, strumenti che possano garantire modalità semplici e immediate per attivare gli affidamenti per i viaggi di istruzione che sono parte integrante della vita di tutte le scuole e del percorso formativo di alunni e studenti", dicono Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd e Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, che hanno annunciato di aver depositato un'interrogazione in merito alla Camera ed al Senato. (ANSA).
   

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