(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Sabato 22 ottobre, a Piacenza, presso
il Teatro Politeama, via San Siro 7, dalle ore 9.30 si terrà il
convegno "Nessuno si educa da solo.
Insieme a Daniele Novara e allo staff del CPP, interverranno al
convegno: Damiano Tommasi, sindaco di Verona ed ex calciatore;
Carlotta Natoli, attrice; Susanna Tamaro, scrittrice; Laura
Pigozzi, psicologa; Alex Corlazzoli, maestro e giornalista;
Giacomo Poretti, attore; Daniela Cristofori, psicologa e
attrice; Silvia Vegetti Finzi, psicologa.
Il tema centrale del convegno è la necessità di creare una
comunità educante formata da tutte le persone che vivono in un
territorio e che hanno il compito di accompagnare nella crescita
le generazioni più giovani. Non si tratta solo di genitori,
famigliari, educatori e insegnanti. Tutti coloro che si
relazionano con bambini e ragazzi sono potenziali attori della
comunità educante: il mondo dello sport con gli allenatori, le
parrocchie con catechisti e parroci, le realtà
dell'associazionismo che si occupano di sviluppare progetti
sociali per i più giovani, i bibliotecari e le varie istituzioni
presenti sul territorio, vigili urbani, sindaci, assessori,
consiglieri comunali, ministri, parlamentari.
I soggetti della comunità educante presentano precise
competenze: sapersi ascoltare reciprocamente, cogliere i bisogni
di coloro che sono più deboli, imparare a sostenere percorsi per
favorire la condivisione, il confronto, la progettualità, la
sicurezza e la vita in comune.
La comunità educante rivolge la propria attenzione in primis ai
bambini e agli adolescenti per aiutarli nello sviluppo e nella
crescita. Saranno loro i protagonisti futuri della società. La
comunità educante agisce sul presente per avere un mondo
migliore e più consapevole domani.
La comunità educante offre vantaggi alle singole persone e alla
collettività. È inclusiva: ha come obiettivo primario accogliere
e offrire a tutti le stesse opportunità. In questo modo si
impara a stare al mondo, guardando con occhi nuovi ogni soggetto
appartenente a un territorio, ambiente, società. Si impara ad
affrontare in modo creativo e competente la fisiologica
conflittualità determinata dalla diversità.
La comunità educante contiene la dispersione scolastica
attraverso azioni mirate a sostenere la scuola e le attività
legate agli apprendimenti di base, serve a combattere la povertà
educativa, a creare alleanze per far evolvere al meglio le
potenzialità dei più piccoli.
La comunità educante genera desiderio di stare assieme e di
collaborare. Offrendo un sistema di sostegno reciproco nella
progettazione della vita di ciascuno, garantisce la capacità di
condividere affinché nessuno si senta solo. Abbatte pensieri
narcisistici favorendo la reale possibilità di prendersi cura e
proteggere coloro che ne hanno necessità. Serve a sviluppare
talenti che possano esprimersi in maniera creativa, offrire
percorsi culturali che, attraverso musica, teatro, cinema,
letture e attività ludiche, possano far vivere la quotidianità
con piacere e leggerezza.
La comunità educante permette di crescere senza pregiudizi,
consentendo a tutti di sentirsi al sicuro perché gli altri non
vengono percepiti come nemici, ma come occasioni di confronto e
dialogo.
L'assenza della comunità educante provoca asfissia, solitudine,
narcisismo, egoismo, ignoranza, discriminazione, paura,
insicurezza, tristezza.
"Il convegno "Nessuno si educa da solo" - spiega Daniele Novara
- nasce dalla necessità di uno sguardo condiviso
sull'educazione, sul bisogno individuale e sociale per avere
occasioni di crescita, di apprendimento e di sviluppo delle
proprie risorse, per uscire da una sensazione di deprivazione
educativa, acuita dalla pandemia, a cui si è aggiunta anche
l'ansia per la guerra. Serve uno sguardo comune, benevolo e
positivo, uno sguardo che sappia far squadra e interagire pur
nelle inevitabili differenze e punti di vista divergenti. Il
convegno - conclude Novara - è un'occasione unica, un nuovo
inizio che segna una necessità di rompere il pregiudizio e la
retorica sulla società̀ liquida per organizzare una sensibilità̀
comune, seppur non omogenea, per restituire speranza al bisogno
dei più̀ piccoli, dei più̀ giovani e di tutti noi per sentirsi
parte di un universo in crescita e in apprendimento". (ANSA).
"Nessuno si educa da solo", convegno per la comunità educante
Organizzato dal pedagogista Daniele Novara