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Sisma L'Aquila, Anac, ampliato ricorso a subappalto

Sarà possibile maggiore apertura a concorrenza

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 20 OTT - Ampliato il ricorso al subappalto nell'ambito dei contratti tra privati che riguardano la ricostruzione nei comuni del cratere del sisma 2009 in Abruzzo.
    L'Anac ha dato il via libera all'ampliamento del ricorso al subappalto oltre la quota del 30% dei lavori prevista fino a oggi.
    La decisione, fa sapere l'Anac, nasce dal parere richiesto all'Autorità dall'Ufficio speciale per la ricostruzione privata per i comuni del cratere in merito alla corretta interpretazione del limite di percentuale del 30% stabilito per gli interventi privati di ricostruzione post sisma e le modifiche in tema di subappalto contenute nel codice dei contratti pubblici che invece, per essere compatibili con la direttiva Ue 24 del 2014, superano tale limite.
    All'origine dell'ampliamento, viene spiegato dall'Autorità, c'è un'interpretazione diversa della giurisprudenza in materia: "la disciplina del subappalto nei contratti tra i privati - si legge in una nota - può essere rinviata a quella nei contratti pubblici e il riferimento al limite del 30% può ritenersi superato".
    In favore di tale interpretazione Anac ricorda che "il decreto sul sisma del 2016, a differenza di quello sul sisma del 2009, disciplina il ricorso al subappalto facendo espresso rinvio al codice appalti pubblici vigente. Se non venisse consentito il superamento del limite del 30% nei contratti tra privati per la ricostruzione post sisma 2009, si avrebbe l'applicazione di una norma non solo più rigida rispetto a quella applicata ai contratti privati per la ricostruzione del sisma del 2016, ma addirittura rispetto a quella attualmente applicata ai contratti pubblici. Una conseguenza - sottolinea l'autorità - immotivata e paradossale".
    "L'ampliamento delle possibilità di ricorso al subappalto consente una maggiore apertura alla concorrenza e una accresciuta possibilità di selezionare operatori economici qualificati e in grado di garantire l'uso di tecnologie e materiali moderni", conclude Anac, il cui Consiglio ha deliberato anche di comunicare la nuova interpretazione al Governo e al Parlamento, oltre al Consiglio di Stato, "ai fini delle possibili iniziative per la redazione del nuovo Codice degli Appalti". (ANSA).
   

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