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Commissione femminicidi, red carpet contro le violenze

Prima seduta a San Macuto, poi appuntamento a Venezia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 SET - Insieme sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia per dire no alla violenza contro le donne.
    È questa l'iniziativa messa in campo dalle componenti della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, riunitesi oggi a Palazzo San Macuto a Roma in quello che è stato il primo incontro dopo la pausa estiva. Abbiamo "dato il via ai lavori tecnici con le audizioni, nella prospettiva futura di essere attenti e puntuali" ha spiegato Martina Semenzato, presidente in Commissione, la quale ha sottolineato come "oggi il tema del femminicidio parte da un concetto condiviso da tutti: la necessità di tornare alla cultura del rispetto". Con l'obiettivo di far comprendere quanto la commissione sia "attiva sia fuori che dentro il palazzo". Semenzato ha annunciato che i parlamentari che ne fanno parte saranno presenti a Venezia nelle giornate dell'8 e del 9 settembre con un programma che prevede, il primo giorno, una una conferenza stampa all'Excelsior con tutte le istituzioni del territorio, e poi in serata il red carpet con l'associazione Dire. Il 9 invece, la Commissione sarà impegnata nella visita a diversi centri antiviolenza di Venezia.
    A dare l'idea di quali potrebbero essere i prossimi passi della commissione è anche Cecilia D'Elia. L'esponente dem pone l'accento sulla necessità di formare "gli operatori della giustizia e delle forze dell'ordine". Laura Ravetto della Lega, invece, auspica che tutti i parlamentari firmino la sua proposta di legge in cui chiede "che venga inserita in modo organico a scuola l'educazione contro la violenza sulle donne", dal momento che il "tema è condiviso da tutti". Quanto all'ipotesi di inasprire le pene per i reati sessuali - tema portato alla ribalta dalla Lega con l'annuncio di un ddl per introdurre la castrazione chimica -, Semenzato ha specificato che "quando arriviamo alla pena siamo già sconfitti", per cui occorre "lavorare sulla prevenzione che è l'unica arma che abbiamo".
    Dello stesso avviso Valeria Valente del Pd, che evidenzia l'importanza di "abbattere il drammatico stereotipo" di genere.
    Più dura, invece, Rita Della Chiesa, di Forza Italia, per la quale gli stupratori dovrebbero "fare i lavori forzati e pulire nei centri d'accoglienza". La riunione a San Macuto, seppur calendarizzata da tempo, si inserisce in un momento in cui i riflettori dei media e della politica sono puntati più che mai sul tema della violenza di genere, non solo per i casi di stupro a Palermo e Caivano. A inasprire il clima, infatti, sono ancora le frasi pronunciate da Andrea Giambruno, giornalista di Rete 4 e compagno della presidente del Consiglio, accusato dall'opposizione di aver contribuito a "colpevolizzare le vittime" pronunciando la frase "se eviti di bere eviti il lupo" nel corso del suo programma "Il diario del giorno". A puntare il dito contro il giornalista è la dem Valente che bolla le parole di Giambruno come "pericolose e sbagliate in quanto operatore dell'informazione". Per la presidente della commissione (appartenente al gruppo di Noi Moderati) si è trattato invece di "un'infelice struttura lessicale e di una altrettanto infelice strumentalizzazione", mentre Della Chiesa si è posta il dubbio: "forse ha voluto come giornalista dare un consiglio? Non lo so".
    (ANSA).
   

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