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Arrivano le Linee guida contro stereotipi e cultura del possesso

Strumento pratico di lavoro a disposizione di prof e famiglie

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Presentate oggi in Senato le "Linee guida per il contrasto alla violenza di genere a partire dalla scuola contro stereotipi di genere e cultura del possesso": sono state redatte dalla Rete Educare alle differenze e si tratta - è stato spiegato dalla senatrice Cecilia D'Elia che ha promosso l'iniziativa - di uno strumento di lavoro nato da un percorso partecipato che ha coinvolto insegnati, studenti, attivisti e che offre alle scuole chiavi di lettura e di intervento per affrontare situazioni concrete di violenza che possono accadere nei contesti scolastici.
    La dirigente scolastica Anna Foggia e il docente Alessio Miceli hanno raccontato delle difficoltà della scuola a muoversi nelle tante situazioni delicate che si presentano quasi quotidianamente e della necessità di avere strumenti operativi come queste linee guida.
    "Non possiamo più accettare un approccio che tende a sminuire il fenomeno per relegarlo a violenza generica, che allude a responsabilità delle donne, non abbastanza attente o non abbastanza brave ad educare i figli, che non riconosce la cultura patriarcale", ha detto D'Elia, il quale ha chiarito l'importanza di azioni strutturali e organiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado che prevedano impegni di spesa ("fino ad oggi - ha scandito - sono state fatte leggi anche buone ma a costo zero").
    E dunque le Linee guida si pongono come uno strumento di lavoro a disposizione sia degli insegnanti che delle famiglie: per primi l'occasione è per riconoscere e gestire i casi di violenza, discriminazione e aggressione. Per le famiglie c'è un decalogo per la ricerca di una scuola che 'sappia fare la differenza'.
    "Queste Linee non sono il portato di una mente fantasiosa; sono uno strumento di lavoro che offre chiavi di lettura per affrontare situazioni concrete che possono accadere a scuola.
    Offre una ricognizione delle diverse situazioni che possono verificarsi, una serie di indicatori da osservare per valutare se quello che sta accadendo è violenza e cosa fare in tali casi o non fare per non peggiorare la situazione", ha spiegato Monica Pasquino, presidente della Rete Educare alle differenze. (ANSA).
   

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