Rubriche

Bimbi Taranto ad arcivescovo, 'basta guerre e violenza su donne'

Lettere dopo richiesta aiuto da mons. Miniero per auguri Natale

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 11 DIC - La speranza comune è che le guerre finiscano e che "i potenti la smettano e facciano la pace". Sono centinaia le letterine di bambini giunte all'attenzione dell'arcivescovo di Taranto Ciro Miniero che nei giorni scorsi ha rivolto un appello ai più piccoli, chiedendo loro di aiutarlo a scrivere il messaggio con gli auguri natalizi per la comunità tarantina, sulla traccia del tema indetto da Papa Francesco per il Giubileo del 2025, 'Pellegrini di speranza'.
    "Vorrei sapere - l'invito del vescovo - quali sono le vostre speranze, per il presente e per il futuro, e vi chiedo di farlo usando carta e penna, come si faceva una volta". Le letterine sono giunte alla redazione di Nuovo Dialogo, giornale della Diocesi, che ha promosso l'iniziativa in collaborazione con l'Ufficio per l'educazione e la scuola diretto da don Ciro Alabrese.
    I bambini sono molto colpiti dalle immagini della tv, soffrono per i loro coetanei "sotto le bombe, senza cibo e che non avranno i regali". Poi c'è la speranza per un mondo più pulito, si va da quella della "chiusura dell'Ilva" a causa dell'inquinamento, che riguarda tutto il territorio, alle letterine del versante orientale della provincia in cui spesso si parla della discarica: 'puzza, fa ammalare, vorrei non dover più partecipare a manifestazioni per la sua chiusura'".
    Sia i maschietti che le femminucce parlano della violenza sulle donne, una bambina spera che da grande potrà "essere libera di camminare per strada senza paura". In tanti sottolineano che "siamo tutti uguali, a prescindere dal nostro colore, ma certi grandi non lo capiscono"; e aggiungono che vorrebbero "non ci fosse più bullismo": un bambino scrive di esserne stato vittima.
    Ha strappato più di un sorriso all'arcivescovo, spiega il giornale della Diocesi, il tono affettuoso e confidenziale di molte lettere: "Qui posso confidarmi con uno del mestiere", "non ti conoscevo ma hai avuto una bella idea", "io sono piccolo ma tu stai più in confidenza, chiedile tu queste cose", "va bene ma ora vieni a trovarci a scuola". Una valanga di dolcezza e genuinità. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it