(ANSA) - ROMA, 26 GEN - La Consulta ha dichiarato
l'illegittimità costituzionale dell'art. 18 della legge
sull'ordinamento penitenziario, nella parte in cui non prevede
che la persona detenuta possa essere ammessa a svolgere i
colloqui con il coniuge - la parte dell'unione civile o la
persona con lei stabilmente convivente -, senza il controllo a
vista del personale di custodia, quando, tenuto conto del suo
comportamento in carcere, non ostino ragioni di sicurezza o
esigenze di mantenimento dell'ordine e della disciplina, né,
riguardo all'imputato, ragioni giudiziarie.
La norma dichiarata illegittima, nel prescrivere in modo
inderogabile il controllo a vista sui colloqui del detenuto, gli
impedisce di fatto di esprimere l'affettività con le persone a
lui stabilmente legate, anche quando ciò non sia giustificato da
ragioni di sicurezza. La Corte ha pertanto riscontrato la
violazione degli artt. 3 e 27, terzo comma, Cost. per la
irragionevole compressione della dignità della persona causata
dalla norma in scrutinio e per l'ostacolo che ne deriva alla
finalità rieducativa della pena. (ANSA).
Illegittimo il divieto assoluto di affettività in carcere
Consulta 'boccia' il controllo a vista dei colloqui tra partner