Rubriche

A Bologna progetto di recupero con i cavalli per minori detenuti

Con 'Slegami' 8 ragazzi possono diventare assistenti istruttori

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 30 MAG - La relazione con i cavalli, la loro cura e l'acquisizione di competenze sportive in ambito equestre come opportunità di recupero e riscatto per alcuni ragazzi che hanno situazioni penali pendenti. E' il progetto 'Slegami', presentato nella sede di Confcommercio-Ascom Bologna, alla presenza tra gli altri dell'assessora comunale allo sport Roberta Li Calzi e del direttore di Ascom Giancarlo Tonelli.
    Promosso da Gs Dilettantistico culturale Il Centauro, con Csi Centro sportivo italiano comitato di Bologna e Il Paddock, associazione riabilitazione turismo equestre, rientra nell'iniziativa 'Sport di tutti- Carceri' del Ministero per lo Sport e i giovani. Otto ragazzi ospitati al Centro di giustizia minorile del Pratello o che rientrano nei percorsi di messa alla prova hanno la possibilità di partecipare un giorno a settimana per quattro mesi (con durata di un'ora e mezza a volta) ad attività con i cavalli al fine di potenziare le proprie capacità relazionali, di autoanalisi, le abilità sportive con l'obiettivo di rientrare in un percorso sportivo-educativo che possa formarli, favorirne il recupero, la socializzazione e il reinserimento lavorativo. Due minori hanno già terminato il primo modulo iniziato a novembre 2023, due lo stanno per terminare e altri 4 avranno l'opportunità di prendervi parte nei prossimi mesi (il progetto ha una durata di 18 mesi da novembre 2023 a marzo 2025).
    Al termine i ragazzi possono ottenere il titolo di "assistente istruttore" così da favorirne l'ingresso nel mondo del lavoro. L'attività si sta svolgendo al Centro sportivo Barca, ma a fine estete si sposterà a Minerbio dove l'associazione il Paddock avrà a disposizione spazi più ampi. "I primi risultati sono molto positivi - sottolinea Maria Grassi, responsabile del progetto - La presenza del cavallo come mediatore è fondamentale per favorire una maggiore apertura nella relazione e nell'attività diretta con gli animali riusciamo a capire molto dei ragazzi, spesso di più che attraverso le parole". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it