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Interrogazione su case occupate da ex bidelli, 500 solo a Roma

'Spazi sarebbero utili per laboratori, aule e palestre'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - Arriva una interrogazione parlamentare ai ministri dell'Interno e dell'Istruzione sulla vicenda degli alloggi delle scuole occupati abusivamente da ex bidelli o da loro eredi: solo a Roma sono 500 gli alloggi da restituire ai plessi scolastici ma la situazione è simile anche in altre città come Napoli e Bari.
    Il tema, per il quale si batte da anni l'Associazione nazionale presidi e in particolare Mario Rusconi, che guida l'Anp di Roma, ha visto la presentazione, in questi giorni, di una interrogazione da parte del deputato Rossano Sasso (Lega), "In molti di questi casi - si legge nell'interrogazione - i dirigenti scolastici hanno segnalato alle autorità la necessità di provvedere agli sgomberi delle aree occupate, soprattutto per ragioni di sicurezza per gli studenti che si trovano a convivere con personaggi estranei alla scuola e anche per ragioni di spazio per le attività didattiche. Molte delle istituzioni scolastiche in questione, infatti, lamentano la carenza di spazi necessari per l'espletamento delle attività didattiche frontali e laboratoriali, troppo spesso trascurate, nonostante la disponibilità di fondi dedicati all'edilizia scolastica e all'innovazione tecnologica degli spazi educativi ne permetterebbe l'adeguamento e l'allestimento; parrebbe che solo in una manciata di casi gli alloggi siano occupati regolarmente mentre nella maggior parte ormai vi abitino eredi degli allora custodi privi di qualsiasi titolo".
    Rusconi spiega che la battaglia per la liberazione di questi alloggi la porta avanti da oltre 10 anni e ne ha parlato con molti sindaci e presidenti di provincia e città metropolitana. "Da luglio - racconta - dopo averne parlato con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, sembrerebbe essersi mosso qualcosa; aspettiamo una determina del comune di Roma ma purtroppo ci sono molte sollecitazioni perchè il comune non intervenga. Eppure nella bozza preparata anche con il mio aiuto era stata inserita una clausola che prevedeva che persone con piu' di 65 anni, affette da patologie e senza la proprietà di altri appartamenti, potessero rimanere in quello attualmente occupato, stipulando, ovviamente, un contratto regolare. Non vorremmo che le varie lobby bloccassero una soluzione di tipo positivo e vorrei che si pensasse ai danni che si provocano negli studenti: la formazione passa anche attraverso locali ben attrezzati. Durante il covid, pur in presenza di questi appartamenti, abbiamo dovuto dividere palestre, laboratori e aule magne con un forte danno per i giovani. Mi appello al senso di responsabilità dei comuni e delle istituzioni". (ANSA).
   

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