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Dopo sentenze, dimensionamento scolastico entra nel vivo

In vigore dal 2024-25. Valditara, non taglia plessi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 DIC - Entra nel vivo il dimensionamento scolastico, che entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico 2024/2025, al centro da molti mesi di un duro dibattito che a visto l'opposizione di diverse Regioni italiane, principalmente quelle guidate dal centrosinistra e alcune del centrodestra.
    Dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha respinto i ricorsi di Toscana, Emilia Romagna e Puglia e la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato il dimensionamento in Campania, il ministero dell'Istruzione procede con l'attuazione della misura.
    "Ci è richiesta dall'Europa - ha ripetuto in più occasioni il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara - non prevede la chiusura di plessi ma solo l'ammodernamento del nostro assetto organizzativo, attraverso l'eliminazione progressiva delle reggenze. Grazie a questa riorganizzazione avremo scuole più efficienti e risparmi per 88 milioni di euro; risorse che potranno essere reinvestite per il personale scolastico e non solo. Parlare di un dimensionamento che farà sparire sedi, attraverso smembramenti e accorpamenti di plessi, con la sparizione di scuole nelle aree più interne del Paese e creando classi più affollate, è semplicemente falso". Le proteste però continuano in tutte le Regioni. E' di ieri una lettera di tutti i sindacati regionali della scuola Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief alla Regione Lazio che ha emanato la proposta di modifica di Deliberazione sulle "Linee guida della Regione sulla programmazione della rete scolastica anno scolastico 2024/25".
    "E' un colpo di mano, con il taglio di 37 autonomie", accusano i sindacati.
    A Potenza solo due giorni fa Cgil e Uil sono scesi in piazza anche contro il dimensionamento scolastico. La Giunta regionale veneta ha previsto per il prossimo anno il taglio di 32 autonomie scolastiche. In Liguria il taglio prevede 16 autonomie scolastiche in meno.
    "Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale convocheremo subito una riunione con le Province e gli Enti locali. E inviteremo anche il ministro dell'Istruzione Valditara, perché spieghi in prima persona agli amministratori locali le ragioni di questi tagli e i criteri indicati dal Governo; tagli che noi riteniamo profondamente sbagliati e criteri che restano discriminatori", ha detto nei giorni scorsi il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che dovrà attuare 20 tagli. In Molise la normativa porterà in tre anni al taglio di otto istituzioni scolastiche sulle 52 attuali.
    Ha raccolto quasi 3mila firme la petizione lanciata su Change.org da Usb scuola contro la scomparsa di 17 scuole a Palermo e provincia.
    "Le conseguenze del dimensionamento scolastico, che a Palermo coinvolgerà 17 scuole, saranno pesanti. Oltre alla soppressione delle autonomie delle scuole, la riorganizzazione avrà effetti immediati non solo per dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi ma anche- calcola la Flc Cgil Palermo -colpirà gli assistenti amministrativi e i collaboratori scolastici, che in alcuni casi dovranno cambiare sede di lavoro". Per la Toscana ha parlato l'assessore all'Istruzione Alessandra Nardini. "Ci eravamo rivolti alla Corte Costituzionale sollevando il tema della competenza, la Consulta ha ritenuto di fare una scelta diversa da quella da noi auspicata, ne prendiamo atto e agiremo necessariamente di conseguenza. Questo non cambia però, neanche di un millimetro, la nostra posizione: non condividiamo la scelta politica fatta a livello nazionale, non condividiamo che sulla scuola pubblica si tagli". Dello stesso tenore le dichiarazioni dell'assessore all'Istruzione della Campania, Lucia Fortini. "Sono amareggiata, il Mmnistero ha vinto e dunque si potranno tagliare scuole in Campania, contratti di dirigenti scolastici, di docente e personale Ata. Credo che ogni volta che si taglia anche un solo euro per l'istruzione, sia una sconfitta per la nostra comunita'". (ANSA).
   

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