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Collegi docenti convocati per riforma Istituti Tecnici

Sta per arrivare la riforma. Critica la Flc Cgil; contrario Cspi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Pausa natalizia ricca di lavoro per alcune scuole, chiamate ad esprimere entro il 30 dicembre l'adesione alla sperimentazione della filiera formativa tecnologico-professionale. Sta infatti per arrivare in porto la riforma di quella filiera.
    Nei giorni scorsi la Commissione Cultura del Senato ha concluso l'esame del provvedimento che dovrà superare il passaggio in Aula ma i lavori riprenderanno solamente il prossimo 9 gennaio.
    Nel calendario ufficiale l'esame del disegno di legge sulla riforma non risulta ancora all'ordine del giorno ed è quindi possibile che l'aula lo prenda in carico verso la metà del mese; poi il provvedimento dovrà andare alla Camera dei deputati; di questo passo è possibile che l'effettiva pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e l'entrata in vigore delle disposizioni slitti alla fine di gennaio.
    A settembre dovrebbe essere avviata la sperimentazione dei nuovi percorsi quadriennali previsti dalla legge.
    Entro il 30 dicembre di quest'anno le scuole interessate devono far deliberare in merito i propri organi collegiali - anche con riunioni on line - e registrarsi su una piattaforma dedicata; l'adesione varrà per le iscrizioni alla classe prima dell'anno scolastico 2024/25. A dover decidere sono ancora pochi istituti, la gran parte lo ha già fatto.
    Il decreto sulla sperimentazione è stato firmato dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara nonostante il parere contrario del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi). Forti critiche sono arrivate dalla Flc-Cgil.
    "Questa riforma - sostiene il sindacato del comparto istruzione guidato da Gianna Fracassi - è di fatto una riforma di sistema con la riduzione di un anno della secondaria che si apre alla privatizzazione e ad un nuovo reclutamento del personale a chiamata diretta degli esperti. Si tratta di un anticipo dell'autonomia differenziata, avviata in modo subdolo che segna la fine del diritto all'istruzione uguale per tutti i cittadini del nostro Paese". (ANSA).
   

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