(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Il Massachusetts Institute of
Technology festeggia dodici anni di permanenza al vertice,
l'Università di Cambridge mantiene il secondo posto mentre
l'Università di Oxford sale di una posizione. Tutte le
università Italiane, tranne una, salgono in classifica o
mantengono la stessa posizione dello scorso anno.
Il Politecnico di Zurigo è la migliore università dell'Europa
continentale per il sedicesimo anno consecutivo. Sono i
risultati della ventesima edizione della QS World University
Rankings, diffusa in queste ore. Con 1500 università in 104
Paesi , è l'unica classifica del suo genere che pone l'accento
sull'occupabilità e sulla sostenibilità.
I risultati si basano sull'analisi di 17,5 milioni di
documenti accademici e sulle opinioni degli esperti di oltre
240.000 docenti accademici e datori di lavoro. Quest'anno, QS ha
implementato la metodologia, introducendo tre nuove metriche:
Sostenibilità, Risultati occupazionali e Rete di ricerca
internazionale.
A livello mondiale: Il 75% delle università africane fa
meglio e si registrano 9 nuovi ingressi. La regione araba è
sempre più competitiva.
La migliore università asiatica, la National University of
Singapore, entra nella top-10. La Corea del Sud e il Giappone
rimangono forti ma meno prolifici. Thailandia e Indonesia stanno
emergendo. L'Australia eccelle nell'impegno globale, tre
università entrano nella top-20.
L'Università di Toronto è il nuovo leader nazionale. La Cina
è quella che ha migliorato di più l'impatto della ricerca
(aumento del 79% delle istituzioni in termini di citazioni per
facoltà).
Le università francesi unite brillano; l'Université PSL (24th
) entra nella top-25. L'IIT di Bombay, nuovo leader nazionale,
entra nella top-150 mondiale.
L'Universidade de São Paulo (85th ) si aggiudica il primo
posto in America Latina. Il Regno Unito brilla per le
collaborazioni di ricerca transfrontaliere. 72/90 istituzioni si
posizionano più in alto. In Usa la UC Berkeley, nominata leader
mondiale della sostenibilità, entra nella top-10.
Quest'anno gli analisti hanno ridotto il peso del rapporto
docenti-studenti, passando dal 20% al 10%. Anche l'importanza
dell'indicatore della reputazione accademica è stata ridotta,
passando dal 40% al 30%. Al contrario, è aumentata l'importanza
attribuita all'indicatore Reputazione dei datori di lavoro, il
cui contributo è passato dal 10% al 15%. Anche questo ha
contribuito al miglioramento delle performance degli atenei
italiani. (ANSA).
Università migliori al mondo, tre le italiane per Qs
All'estero Mit da 12 anni al vertice, Cambridge seconda