Istituzioni

Scuola: delibera Toscana mette stop a dimensionamento

Assessore,ora battaglia nazionale.Sindacati, non attuare decreto

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 SET - Parte dalla Toscana la battaglia contro il dimensionamento scolastico e punta a coinvolgere altre Regioni, non solo di centrosinistra.
    La giunta regionale ha infatti approvato in questi giorni una delibera che lascia invariato il numero degli istituti presenti sul territorio regionale, attualmente 470, stoppando la riduzione di 15 istituti scolastici prevista dal decreto interministeriale del ministero dell'Istruzione e del Merito.
    Resta aperta la possibilità di accorpamento solo in caso di proposte provenienti dai territori stessi o di scorporo dei plessi da un istituto scolastico ad un altro. "Con questa delibera vogliamo ribadire la nostra contrarietà sia nel merito sia nel metodo", spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani e l'assessore all'Istruzione Alessandra Nardini che sottolineano: "Il governo impone tagli e poi scarica sulle Regioni la responsabilità di attuarli". "Questa battaglia - precisa Nardini - non può limitarsi alla Toscana e troverei incredibile anche che si limitasse alle sole Regioni guidate dal centrosinistra".
    Oggi intanto i maggiori sindacati della scuola del Lazio riferiscono di aver incontrato nelle ore scorse l'assessore alla scuola della Regione il quale ha loro comunicato che per il prossimo anno scolastico si perderanno nel Lazio 37 direzioni e complessivamente nel triennio (24/25-25/26-26/27), ben 53.
    "Questo vuol dire 37 dirigenti scolastici in meno e altrettanti Dsga, nonché possibili ulteriori posti di personale docente e Ata. L' applicazione pedissequa e meccanica della legge di bilancio 2023, nella parte che investe l'allocazione dell'offerta formativa sul territorio regionale, porterà gravi conseguenze negative per la scuola laziale", affermano allarmati i sindacati. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda chiedono anche alla Regione Lazio di non dare applicazione al decreto del governo.
    Anche l'Ugl scuola nazionale ha chiesto una deroga al dimensionamento, almeno per alcuni territori, come la Campania.
    (ANSA).
   

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