(ANSA) - ROMA, 17 DIC - L'industria cinematografica e
audiovisiva italiana, con 10.968 imprese attive, rappresenta lo
0,2% del totale delle imprese in Italia generando un valore
aggiunto pari a 6,59 miliardi di euro.
Le produzioni si concentrano maggiormente a Roma (23,3%),
Milano (16,6%), Torino (3,4%) e Napoli (3,3%), e danno lavoro a
oltre 60 mila persone. Nonostante una leggera flessione del
valore aggiunto nel 2022 (-0,8%), il settore continua a
contribuire significativamente all'economia, con un impatto
positivo sulle produzioni locali e sull'internazionalizzazione
del cinema italiano.
Nel decennio 2012-2022, il numero di imprese cinematografiche
è aumentato del 25,8%, con un tasso di crescita annuo medio del
2,9%. Le microimprese sono aumentate del 29,4% (0-9 addetti),
mentre le grandi imprese in misura pari al 38,5%. Al contempo,
si sono ridotte le imprese di piccola dimensione (10-49
addetti), -19,6%. Tali variazioni hanno portato ad un netto
aumento (+2,7%) del peso delle microimprese sul totale delle
imprese del settore cinematografico e audiovisivo, in misura
pari al 94,5% nel 2022.
Malgrado le difficoltà poste dalla digitalizzazione e
dall'evoluzione dei modelli di consumo dei contenuti
audiovisivi, ad eccezione del 2015 e dell'anno pandemico 2020, i
film prodotti per il cinema in Italia sono aumentati
sensibilmente nell'ultimo decennio. Tra il 2012 e il 2023,
l'incremento è stato di 236 film prodotti (da 166 nel 2012 a 402
nel 2023; +142%). In particolare, nel 2023 sono stati prodotti
402 film per il cinema a fronte di 353 nel 2022, con un
incremento del 13,8%. "Il problema - afferma Massimiliano Parco
- è che l'incremento di film italiani prodotti non ha però
generato un corrispettivo incremento in termini di ricavi".
Per quanto riguarda l'audiovisivo, tra il 2020 e il 2023, il
numero di opere audiovisive italiane prodotte si è incrementato
di 143 prodotti, 104 per la TV (+128%) e 39 per il web
(+162,5%). La quota di prodotti audiovisivi italiani per la
distribuzione su piattaforme web sul totale è aumentata,
passando dall'avere un peso modesto del 9,5% (9 su 95) nel 2015
al 34% (63 su 185) nel 2023. "
Tuttavia, il settore deve affrontare sfide come il recupero di
spettatori nelle sale cinematografiche, ancora inferiore ai
livelli pre-pandemia, nonostante una crescita di presenze nel
2023 del 58,6% rispetto all'anno precedente. La produttività del
settore ha mostrato una tendenza al ribasso negli ultimi dieci
anni, a causa di un aumento dell'occupazione senza un
corrispondente incremento del valore aggiunto, sebbene il
settore abbia mantenuto livelli di produttività superiori alla
media italiana. Nel 2022, le circa 11.000 imprese italiane del
settore cinema e audiovisivo hanno registrato un valore aggiunto
di 6,59 miliardi di euro, con una diminuzione dello 0,8%
rispetto al 2021. Dal 2012 al 2020, il valore aggiunto del
settore è calato del 24,4%, con una decrescita media annua del
-3,4%, e non si è ancora tornati ai livelli del 2017 di 6,64
miliardi. Per Francesco Baldi, "l'industria è chiamata a
rispondere con investimenti in esperienze cinematografiche
distintive che possano competere con le piattaforme digitali,
cercando un equilibrio tra tradizione e innovazione". (ANSA).
Aumentano le produzioni audiovisive destinate al web (+162%)
E alla tv (+132%) negli ultimi tre anni