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Convitto chiuso a Teramo, ultimatum a Comune e Provincia

Negozianti e famiglie, 'Convitto torni in centro o si dimettano'

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 19 NOV - Un ultimatum di due giorni, con azioni richieste entro giovedì 21 novembre, è stato lanciato alle istituzioni competenti delle scuole a Teramo, dalla Provincia al Comune, in merito alla situazione del Convitto nazionale 'Melchiorre Delfico' - che ospitava licei e scuole con circa 1.200 studenti - chiuso da oltre un mese per ragioni di sicurezza.
    Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Teramo in quanto l'indice di vulnerabilità sismica non garantisce sicurezza dopo il terremoto del 2016 e gli studenti sono stati ricollocati in sedi alternative.
    In una lettera aperta congiunta, la comunità scolastica del Convitto, il Consorzio Shopping in Teramo Centro, il Comitato Delfico e le famiglie degli iscritti chiedono il dissequestro e il conseguente ritorno delle scuole e degli studenti in centro storico, fino a quando non partiranno i necessari interventi di consolidamento.
    Si chiede anche la "definizione e realizzazione di una scuola 'jolly' in centro, disponibile dal primo settembre 2025, che accolga l'intera comunità scolastica del Delfico" per tutti il periodo dei lavori. A tal proposito vengono indicate come aree quella dell'ex Stadio comunale prioritariamente, e "solo secondariamente, quella della Palestra Mazzini, ex Utap, e dell'Archivio di Stato". Queste le richieste inoltrate al presidente della Provincia, Camillo D'Angelo e al sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto. In caso contrario "si procederà con una decisa protesta nella quale verranno chieste le dimissioni" di entrambi.
    "Il Convitto - si legge nella lettera aperta - con le scuole annesse (Liceo Scientifico e Coreutico, scuola primaria e scuole medie) il Liceo Classico, il Liceo Europeo e il Liceo Musicale incarnano l'identità culturale e intellettuale di Teramo, simboleggiano il connubio tra tradizione educativa e apertura verso il futuro, rafforzando il senso di appartenenza dei cittadini".
    "Solo con una collocazione al centro di Teramo - si legge ancora - le scuole potranno continuare a fungere da fulcro per attività culturali, educative e sociali, ad essere un punto di incontro e un motore di vitalità per il tessuto urbano".
    (ANSA).
   

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