(ANSA) - BARI, 12 MAG - "Via Giulio Petroni, 350 euro". "Via
De Rossi, 420 euro". "Imprevisto: non funziona la caldaia. Paghi
100 euro". Il flash-mob dell'associazione studentesca Link a
Bari si è trasformato in un Monopoly a cielo aperto: gli
universitari, dopo la protesta delle tende dei giorni scorsi,
hanno manifestato nella piazza su cui si affacciano l'Ateneo e
altri palazzi dell'UniBa contro il caro affitti, chiedendo più
tutele sul diritto allo studio e la revisione del canone
concordato.
"Protestiamo contro la lesione del nostro diritto allo
studio e all'abitare. Abbiamo bisogno che si investa in
residenzialità universitaria, che le politiche cittadine siano
rivolte a garantire a tutti, studenti e lavoratori, un alloggio
dignitoso a prezzi accessibili", raccontano i ragazzi del
collettivo Link. "Oggi moltissimi studenti si ritrovano senza un
alloggio perché il mercato è saturo. Colpa anche della
conversione di moltissimi degli immobili di Bari a
residenzialità turistica. Secondo i dati Cerco Alloggio, nel
2022 sono stati caricati 450 annunci in meno rispetto al 2019".
"Vogliamo - continuano - che si delinei un'idea chiara di
sviluppo della città di Bari, una città universitaria che possa
accogliere tutti gli studenti". "Come associazione premiamo
affinché le istituzioni mettano in campo progetti per ampliare i
servizi abitativi offerti dall'Adisu": quest'anno, raccontano, a
Bari 700 studenti risultano idonei non assegnatari di posto
alloggio. L'aumento di quest'ultimi, tuttavia "è solo un
passaggio per rimediare al problema". La richiesta degli
studenti è di "regolamentare anche la residenzialità privata,
attraverso tetti massimi agli affitti".
La situazione, denunciano, è peggiorata dopo la pandemia:
"Oggi non si trovano prezzi inferiori ai 300 euro". (ANSA).
Caro affitti: a Bari 'cercare casa come giocare a Monopoly'
Studenti: "quest'anno 700 idonei non assegnatari di alloggio"