(ANSA) - MAZARA DEL VALLO, 08 MAG - È il pomeriggio dell'8
maggio 1993 quando l'elicottero bianco dell'Aeronautica militare
atterra in piazzale Giovan Battista Quinci a Mazara del Vallo,
dopo aver sorvolato sulla città. Papa Giovanni Paolo II si
affaccia pochi minuti dopo dal portellone e prima di scendere
saluta la folla che l'attende.
"Ricordo la grazia che abbiamo vissuto con quella visita ma
anche le parole che Papa Giovanni Paolo II ebbe a pronunciare
per un territorio, quale il nostro, 'ammalato' di una malattia
atavica quale è la mafia - dice don Vito Impellizzeri, oggi
docente presso la Facoltà teologica di Sicilia e nel 1993
giovane seminarista - il Pontefice rivolgendosi ai sacerdoti
ebbe a dire: il vostro ministero non è certo facile, esso a
volte si trova a dover contrastare una mentalità mafiosa,
ispiratrice di atteggiamenti che rappresentano sfide poderose
per la vostra attività pastorale". Quelle parole di Papa
Giovanni Paolo II pronunciate a Mazara del Vallo furono il
preludio di quanto, il 9 maggio, poi disse alla folla radunatasi
nella Valle dei Templi di Agrigento: "mafiosi, convertitevi!".
A Mazara del Vallo il Pontefice richiamà anche il mare
Mediterraneo, dove 30 anni fa non c'erano ancora le rotte dei
migranti: "merita rispetto e non può essere saccheggiato o
inquinato e non può diventare teatro di conflitti ed egoismi
nazionalistici", disse durante l'omelia sul lungomare di Mazara
del Vallo. Oggi, a 30 anni di distanza, quel messaggio è quanto
mai attuale. (ANSA).
Papa Giovanni Paolo II 30 anni fa a Mazara, luogo di dialogo
Il Pontefice in visita l'8 maggio 93,prima dell'omelia antimafia