Dalle Regioni

Sostegno allo studio universitario, in Toscana intesa Gdf e Dsu

Per contrasto a dichiarazioni false per richiesta dei benefici

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 25 SET - Siglato un accordo tra la Guardia di finanza e l'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Toscana per contrastare gli assegnatari dei benefici erogati a titolo gratuito che in fase di presentazione di istanza ai servizi hanno fornito documentazione falsa e non rispondente al reale stato economico e patrimoniale. L'Azienda Dsu, si afferma, ha riscontrato che negli ultimi anni su un campione oscillante fra il 25% e il 35% dei vincitori di borsa di studio e posto alloggio, una media di oltre 300 dichiarazioni sostitutive uniche presentavano difformità che hanno dato adito alla decadenza dai benefici o alla rimodulati degli stessi.
    L'iniziativa viene promossa in Toscana a seguito del protocollo d'intesa siglato a giugno a Roma fra il ministero dell'Università e la Guardia di finanza con il coinvolgimento dell'Associazione nazionale degli enti per il diritto allo studio universitario (Andisu) che ha poi chiesto "a tutti gli associati di estendere la convenzione nei territori di riferimento, per combattere condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno". Grazie alla collaborazione fra Guardia di finanza della Toscana e il Dsu Toscana è stato firmato oggi dal comandante regionale delle Fiamme gialle Giuseppe Magliocco e dal presidente dell'Azienda regionale per il diritto allo studio universitario Marco Del Medico l'atto finalizzato a prevenire e verificare eventuali frodi "compiute dai destinatari di borsa di studio, posto alloggio e le altre provvidenze che pur avendo dichiarato di trovarsi in condizioni economiche poco favorevoli, risultano da accertamenti non essere effettivamente in possesso dei requisiti previsti dal bando per l'assegnazione degli aiuti.
    L'esigenza di rafforzare i rapporti con la Guardia di finanza in tema di controlli delle risorse destinate ai servizi di sostegno allo studio universitario - si spiega - è emersa proprio dalla necessità di essere più tempestivi e puntuali nell'interdire casi di irregolarità che vanno ad acquisire indebitamente risorse a discapito degli studenti meritevoli e privi di mezzi". (ANSA).
   

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