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Cambiamento climatico e nuove frontiere formazione universitaria

Martedì 5 marzo a Roma a Esperienza Europa-David Sassoli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 FEB - Dati e statistiche non sono riusciti a suscitare l'auspicata reazione globale a fronteggiare il drammatico cambiamento climatico. Laddove non sono riusciti i numeri, forse può arrivare la potenza delle storie. Se per troppo tempo i dati hanno rinchiuso gli ambientalisti in una nicchia di notiziabilità, finalmente il ricorso a un nuovo storytelling, quindi a una narrazione non solo più empatica e coinvolgente ma anche e soprattutto dotata di reali strumenti specifici di conoscenza e interpretazione del fenomeno, si pone l'ambizioso obiettivo di generare una risposta planetaria e condivisa alla crisi legata all'accelerazione del cambiamento climatico. A differenza dei meri numeri, gli strumenti interpretativi attraverso cui raccontare esperienze, casi di studio, transizione energetica, crimini ambientali e giustizia climatica, sono in grado di suscitare una reazione emotiva, sfruttando il potere della motivazione, dell'immaginazione e dei valori personali e condivisi, che guidano le forme più potenti e permanenti di cambiamento sociale. L'Università Telematica Internazionale UNINETTUNO ha presentato l'8 dicembre scorso alla Cop28 di Dubai la nuova edizione del percorso accademico Reporting Climate Change - Microcredentials for International Journalists, realizzata in partnership con la COPEAM - Conferenza Permanente dell'Audiovisivo del Mediterraneo e il supporto del Ministero dell'Università e della Ricerca. Un percorso accademico breve che nasce con l'intento di fornire crediti universitari ai giornalisti dell' audiovisivo che lo completeranno per rafforzare le loro capacità di informare sul cambiamento climatico, oggi più che mai necessarie e che permetterà agli operatori dei media pubblici dell'area del Mediterraneo allargato, quindi compresi Medio Oriente e Nord Africa, di accedere a un percorso formativo accademico internazionale erogato da un ateneo italiano, al fine di certificare le loro competenze professionali sulle tematiche del riscaldamento globale, attraverso lezioni mirate in modalità e-learning in inglese, arabo e francese nella forma di Short Learning Program, cioè percorsi accademici di breve durata, accreditati e professionalizzanti.
    Il progetto accademico rappresenta la prima iniziativa di una università italiana nel contesto della formazione accademica europea e internazionale dedicata ai professionisti dei media sulle tematiche del cambiamento climatico.
    Nella sua prima edizione, realizzata in collaborazione con BEI, il progetto formativo ha coinvolto più di 60 giornalisti provenienti da Bulgaria, Romania, Kosovo, Slovenia, Serbia, Grecia e Croazia per l'area balcanica; Marocco, Egitto, Giordania, Tunisia, Algeria, Libano, Palestina per l'area mediorientale e nordafricana, Kenya, Uganda e Camerun per l'area subsahariana.
    Grazie alla collaborazione con il MUR- Direttorato dell'internazionalizzazione e della comunicazione, la nuova edizione, che verrà presentata durante un ricco workshop di esperti e studiosi, vedrà il coinvolgimento di nuovi docenti italiani e internazionali per la realizzazione di nuove videolezioni e casi di studio e permetterà ai partecipanti di ottenere crediti formativi universitari che certificheranno le competenze acquisite. L' unicità del modello di studio UNINETTUNO consentirà agli iscritti di poter studiare in completa flessibilità a distanza sulla piattaforma di e-learning dell'Ateneo italiano, sempre operativo nel campo della ricerca e dell'istruzione su temi di studio come la sostenibilità, l'efficienza energetica, la comunicazione sulle questioni legate al cambiamento climatico. Grazie alla partecipazione di attori provenienti dal mondo accademico, industriale e istituzionale, al workshop di presentazione del programma si discuterà dell'importanza delle partnership internazionali e della collaborazione accademica per affrontare la sfida globale della sostenibilità in un mondo in continua evoluzione.
    "Da sempre l'Università Telematica Internazionale UNINETTUNO persegue una duplice missione: da una parte, la democratizzazione dell'accesso al sapere, grazie alla quale molti studenti provenienti dai 167 Paesi diversi del mondo fanno di Uninettuno un'università globale; dall'altra, lo sviluppo di innovazione dall'impatto sociale evidente e rilevante, attraverso le attività didattiche e di ricerca. In questo contesto, negli ultimi anni UNINETTUNO ha sviluppato una linea strategica di ricerca dal titolo UNINETTUNO GREEN, focalizzata sui temi della transizione ecologica, del cambiamento climatico, della sostenibilità, ispirata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e dal nuovo Green Deal Europeo. Abbiamo sentito il bisogno di affrontare la sfida globale che coinvolge l'intero pianeta, quella legata al cambiamento climatico . E per questo abbiamo creato UNINETTUNO GREEN, che ha come obiettivo quello di fare ricerca con partner internazionali e di impegnarsi a formare specifiche competenze sulle tematiche del surriscaldamento globale, dell'accelerazione del cambiamento climatico, della narrazione che di questi faranno i giornalisti del futuro" afferma Maria Amata Garito, rettore di Uninettuno.
    Al convegno di martedì 5 marzo a Esperienza Europa in piazza Venezia 6, alle ore 15,30 interverranno: Beatrice Covassi- Europarlamentare- Commissione Industria, Ricerca, Energia Gianluigi Consoli - Direttore Generale MUR Internazionalizzazione e Comunicazione Maria Amata Garito - Rettore Università telematica Internazionale UNINETTUNO, Claudio Cappon - Segretario Generale COPEAM, Mario Cucinella - Presidente MCA e SOS School of Sustainability, Aldo Colonetti - Presidente Scientific Board SOS School of Sustainability, Francesco Rutelli - Presidente ESGR e Rappresentante BEI Amb.
    Hisham Badr - coord. National Initiative for Smart Green Projects - Egitto Francesco Corvaro - Capo Delegazione Italia COP28 Dubai Nicola Paravati - Responsabile Relazioni Internazionali UNINETTUNO, Micol Pancaldi - Responsabile formazione COPEAM. (ANSA).
   

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